Sos mass media in pandemia. A lanciare l’appello in Costa d’Avorio per una comunicazione corretta e solidale nel’emergenza sanitaria è monsignor Raymond Ahoua. Il vescovo di Grand-Bassam presiede la commissione episcopale per i mezzi di comunicazione sociale. Avverte il presule africano: “Tutti i mass media devono mantenere la propria identità. E avere obiettivi precisi. Non siamo nello stesso mercato con lo stesso prodotto in concorrenza con altri. E per questo dobbiamo restare sereni”.
Il mandato dei vescovi ai mass media cattolici
A richiamare i mass media alle loro responsabilità in pandemia è la Commissione episcopale per i mezzi di comunicazione sociale. I comunicatori cattolici della Chiesa della Costa d’Avorio si sono riuniti al centro diocesano di Yamoussoukro. Per la prima sessione ordinaria del 2021. Con un’agenda serrata. E cioè rilevare l’impatto negativo della crisi sanitaria sul regolare svolgimento delle proprie attività. E riflettere sul futuro dei principali media cattolici. Come Rnc (la radio nazionale cattolica) E Ecclésia Tv (la televisione della Chiesa cattolica della Costa d’Avorio). Hanno partecipato all’incontro i responsabili della comunicazione delle diocesi e dei media della Chiesa locale.
Come informare in emergenza
“Abbiamo discusso la gestione delle nostre strutture ai tempi del Covid. Ci siamo posti degli interrogativi. Come siamo riusciti. Cosa abbiamo fatto. Quali sono le alternative che siamo riusciti a trovare. Affinché le nostre radio, le nostre televisioni, i nostri giornali e riviste possano funzionare?”, spiega a Fides padre Augustin Obrou. Il religioso è segretario esecutivo nazionale della Commissione episcopale per i mezzi di comunicazione sociale.
Domande che, secondo padre Obrou, trovano la loro risposta nelle innovazioni apportate dal cambio di programma e di linea editoriale dei media. “I mass media cattolici devono fornire oggi un nuovo modo di ripensare la loro missione di vicinanza ai fedeli. Segnati dalle conseguenze della pandemia- precisa all’agenzia missionaria vaticana padre Augustin Obrou-. Sono stati quindi intensificati i programmi di dialogo e di ascolto con i fedeli. E le trasmissioni delle messe e di momenti di preghiera“.