La settima edizione dell’Asian Youth Day, la Giornata asiatica dei giovani, che si è tenuta dal 2 al 6 agosto, è stata un successo per vari motivi. Tra questi, il fatto che che anche un centinaio di ragazze e ragazzi musulmani ha contribuito alla sua realizzazione.
La Young Muslim Fellows
Si tratta di giovani aderenti ad alcune organizzazioni islamiche moderate, riuniti nel gruppo di volontari Young Muslim Fellows (Ymf), che, come riferisce AsiaNews, hanno prestato assistenza come volontari all’evento che si è concluso da poco a Yogyakarta, in Indonesia.
Il valore della convivenza in Indonesia
Nell’arco dei quattro giorni, i giovani musulmani hanno potuto partecipare anche a numerosi incontri sul tema della convivenza e condividere i valori delle rispettive religioni. Un segnale di convivenza interreligiosa molto importante in Indonesia, il Paese a maggioranza musulmana più popoloso al mondo, dove si registrano spesso episodi di fondamentalismo e violenza da parte di organizzazioni islamiche.
“L’Indonesia e i suoi musulmani hanno la responsabilità della riuscita di questo evento”, aveva dichiarato ad AsiaNews, alla vigilia dell’Asian Youth Day, il giovane responsabile di Ymf, Rifqi Fairuz.
“Compagni di apprendimento”
I giovani musulmani hanno preso parte alle iniziative in qualità di guide ed addetti alla sicurezza. Durante l’esperienza, i giovani musulmani sono stati invitati a condividere le loro testimonianze sull’islam in Indonesia. Fairuz ha dichiarato che “quest’incontro fa sì che la nostra tolleranza non sia una tolleranza silenziosa”. Infatti, continua, come riporta AsiaNews, “siamo volontari musulmani disposti a dedicare il nostro tempo come ‘compagni di apprendimento’ dei partecipanti all’Asian Youth Day. Siamo rappresentanti di varie organizzazioni musulmane come Nahdlatul Ulama e Muhammadiyah. La maggior parte di noi proviene dalle università islamiche intorno a Yogyakarta e da qualche scuola coranica”.
In tal senso, l’Asian Youth Day è stata “una buona occasione per costruire dialoghi interreligiosi e interculturali a livello asiatico, affinché la diversità non sia erosa dall’esclusivismo“.