Sono stati costretti alla fuga i cristiani di un villaggio nello stato di Assam, nel Nordest dell’India, dopo l’attacco di un centinaio di estremisti indu’ che hanno ferito 18 fedeli, tre dei quali gravemente, tra cui anche una bambina di sette anni. I militanti, armati di spade, bastoni e pietre, hanno attaccato nei giorni scorsi i cristiani nel villaggio di Amtola, nel distretto di Golpara.
“In questo momento non ci sono cristiani nel villaggio, sono tutti fuggiti”, ha detto il Rev. David Boro, che si trova a Guwahati, capitale dello stato. “Le famiglie cristiane sono ora al sicuro, e i feriti sono in ospedale”. Gli estremisti, prosegue, “non accontentandosi dell’aggressione, hanno distrutto le abitazioni di queste famiglie cristiane”. I fedeli sono preoccupati soprattutto per la bambina di sette anni, Pranita Rabha, che ha subito gravi lesioni al torace e al cranio, e c he ora si trova in ospedale a Guwahati. “Gli aggressori non hanno risparmiato donne e bambini: li hanno picchiati senza pietà”, riferiscono i fedeli.
Le ostilità contro i cristiani di una comunità protestante locale sono iniziate lo scorso anno, e dal dicembre 2014 gli episodi di violenza contro i fedeli del villaggio sono stati cinque. Secondo i primi riscontri, gli anziani del villaggio hanno istigato i militanti indù contro i fedeli. Secondo il rev. Vijayesh Lal, della “Evangelical Fellowship of India”, la “brutalità dell’incidente è stata scioccante. Il modo in cui bambini sono stati malmenati mostra un alto livello di odio”. I cristiani nello Stato di Assam sono circa il 3% della popolazione, a maggioranza tribale.