Un fenomeno di migrazione verso altre denominazioni cristiane coinvolge, in misura sempre maggiore, la comunità cattolica di Coimbatore: questo l’allarme che giunge dalla diocesi dell’India meridionale, una delle più antiche e longeve dello Stato asiatico. Molte famiglie di stampo cattolico, infatti, sempre più spesso sceglierebbero di votarsi ad altre confessioni. Un dato che preoccupa e che ha indotto il Vescovo locale, mons. Thomas Lephonse, ad avviare un progetto di condivisione ecumenica, da condurre attraverso la preghiera comune e l’incremento delle visite pastorali alle famiglie cattoliche del territorio.
Un caso, questo, che ha destato l’attenzione della Chiesa cattolica, la quale ha tentato di inquadrarne le cause. In virtù di una tradizione storica di oltre 160 anni, la problematica che ha interessato la diocesi di Coimbatore – tra le più grandi dell’India a livello di espansione territoriale – rappresenta, come spiegato dallo stesso Vescovo all’Agenzia Fides, un’urgenza pastorale: la necessità impellente, stando alle sue parole, “è il rafforzamento delle relazioni tra clero e fedeli laici, per comprendere meglio le loro preoccupazioni e guidarli così a crescere nella fede”.
Le cause del fenomeno, almeno in parte, andrebbero ricercate nei recenti cambiamenti sociali occorsi nella città di Coimbatore, la seconda per dimensioni nel territorio del Tamil Nadu e particolarmente nota per il suo settore tessile. Il differente sviluppo tecnologico registratosi negli ultimi anni, indirizzato verso il ramo ingegneristico, ha comportato l’incremento del traffico in entrata dai centri abitati circostanti, con una conseguente influenza sul suo tessuto urbanistico e sociale. Tale circostanza, ha di fatto avviato un processo di trasformazione che ha interessato non solo il piano sociale, ma anche quello culturale. E, di rimando, quello religioso.
L’attuale condizione ha fatto da sfondo alla recente Consulta nazionale ecumenica di Vasai, durante la quale si è principalmente discusso sul tema dell’ecumenismo spirituale fra le varie comunità cristiane. Durante i lavori dell’assemblea, è stata rimarcata l’importanza di un cammino comune basato sull’unità, circostanza imprescindibile per la missione evangelizzatrice. La diffusione del messaggio di Cristo infatti, come specificato dalla Consulta, passa necessariamente dalla costruzione e dalla promozione di una visione comune fra tutti i battezzati presenti in India, allo scopo di fornire un modello di condivisione che possa scongiurare il pericolo di una competizione tra le diverse confessioni.
Un obiettivo fondamentale, in un Paese nel quale la religione cristiana, radicandosi tra le classi meno agiate della popolazione, ha rappresentato un’importante opportunità di elevazione sociale, sul piano dello sviluppo e, nondimeno, dell’istruzione.