Sono 16 i radicali indù arrestati oggi dalla polizia ritenuti i responsabili dell’attacco alla scuola cattolica Holy Cross di Hazaribagh, nello stato nord orientale del Jharkhand, avvenuto ieri. Oltre 60 militanti dell’Akhil Bharatiya Vidyarthi Parishad (Abvp), l’ala studentesca del partito di governo Bharatiya Janata Party (Bjp, nazionalisti indù), hanno fatto irruzione nei locali del liceo e hanno imposto alle autorità scolastiche di chiudere l’istituto. “Gli estremisti attaccano le istituzioni cristiane perché non tollerano che aiutino poveri e oppressi”. ha spiegato ad Asianews Sajan K. George, il presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic).
Secondo alcuni testimoni la polizia avrebbe assistito all’attacco senza intervenire. I radicali indù dell’Abvp hanno preso a calci sedie e porte, e chiesto a una delle suore che gestisce la scuola perché non c’era una statua di Saraswati (dea indù della conoscenza, ndr) e una foto di del Primo ministro Narendra Modi al posto di quella di san Francesco.
“Da secoli – racconta ad Asianews Sajan – gli istituti educativi cristiani sono al servizio della costruzione del Paese e sono i più ricercati per qualità d’istruzione, costruzione della personalità e insegnamento di un sistema di valori che favorisce lo sviluppo olistico della persona”.
Secondo il presidente del Gcic questi gruppi estremisti “prendono di mira le istituzioni cristiane anche perché esse servono i poveri e gli emarginati, rendendoli indipendenti attraverso l’istruzione e, con essa, dando loro dignità, sviluppo e progresso”.