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India, il Governatore dell’Orissa ai cristiani: “Il Natale è festa di tutti”

La Chiesa cristiana indiana e il governo dell’Orissa (Stato centro orientale del Paese) si sono incontrati per scambiarsi gli auguri di Natale. Circa 3mila persone tra governanti locali, rappresentanti ecclesiastici e fedeli si sono riuniti a Rabindra Mandap, nella capitale statale. Ospite d’onore Senayangba Chubatoshi Jamir, chief minister dello Stato, e sua moglie Alemal Jamir. Dopo aver ringraziato i cattolici per l’invito, il governatore ha affermato: “Il Natale è una festa universale. Tutti partecipano inviando saluti, biglietti d’auguri e scambiandosi doni. Questa festa non pone barriere alla pratica dell’amore”.

Per il periodo natalizio, il chief minister ha invitato a non dimenticare “chi non ha rifugio, cibo, vestiti, mentre noi ci rallegriamo della nostra abbondanza”. “La celebrazione del Natale – ha continuato – non ha senso se siamo sordi di fronte al pianto del povero, ciechi di fronte alla miseria, incuranti dei bisognosi”.

Il governatore ha poi sottolineato che “mentre il mondo celebra la nascita del Principe della pace, questo Natale 2016 deve essere l’occasione o il privilegio per chiunque di ricordarsi del vicino, dell’anziano, della persona sola, bisognosa, povera, oppressa, dimenticata, senza speranza, nel nostro Stato e nel Paese in generale. La pace non è assenza di guerra, ma presenza di cura, amore, attenzione e simpatia”.

“Mi auguro – ha proseguito – che in tutta l’Orissa le famiglie si riuniscano, le relazioni infrante siano sanate, la gioia illumini di nuovo il cuore delle persone sofferenti, terrorizzate da incidenti, attacchi terroristici, calamità naturali, perdita dei propri cari o che vivono sotto costante minaccia della vita”. “La mia speranza – ha concluso – è che arrivino giorni migliori e la pace regni in ogni famiglia e in tutta la nazione indiana. Diffondete la parola e i semi del messaggio del Natale. Aiutate i poveri, gli svantaggiati e i vulnerabili”.

In Orissa vive circa un milione di cattolici, su oltre 43 milioni di abitanti dello Stato. Le parole dello chief minister rappresentano una speranza di cambiamento per le minoranze non indù. Nel 2008 l’Orissa è infatti stato teatro della più violenta persecuzione contro i cristiani in India: tutt’ora le vittime dei pogrom sono in attesa di giustizia e i colpevoli sono a piede libero, mentre in carcere sono detenuti sette cristiani con false accuse di blasfemia. La loro liberazione rappresenterebbe il più bel regalo di Natale possibile per i cristiani indiani.

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