Allarme persecuzioni religiose in India. Sono migliaia le famiglie cristiane povere che patiscono la discriminazione sociale. A motivo della fede. “Bugie distruttive: disinformazione. Incitamento alla violenza. E alla discriminazione contro le minoranze religiose in India”. E’ questo il titolo del Rapporto commissionato da “Porte Aperte”. Alla London School of Economics e diffuso oggi. L’associazione è impegnata da 60 anni nell’assistenza ai cristiani. Che soffrono a causa della loro fede.
Sos India
Dal Rapporto emerge che in tutta l’India i cristiani vivono in uno stato di costante paura. È in atto contro di loro una sistematica campagna di molestie. Violenze. Stupri. E omicidi. Si aggrava, infatti, una persistente opera di disinformazione e propaganda anticristiana. Anche contro altre minoranze religiose. A vari livelli attraverso media e social media. Gli attacchi e la persecuzione vengono ignorati. O perfino condonati dalle autorità. Inclusi governi statali e regionali. Polizia e mass media. Per mantenere il favore delle potenti organizzazioni Hindutva. Il report documenta molteplici casi di violenza contro i cristiani in India. Una campagna di intimidazione contro le minoranze religiose. Pesantemente alimentata dalle nuove piattaforme di social media.
Bande in azione
Le bande sottraggono i telefoni alle vittime. Ma allo stesso tempo registrano gli attacchi per postarli sui social. E segnalarli ad altri gruppi Hindutva. Tenendo così sotto controllo la narrativa. I principali media riportano questi attacchi. Ripetendo letteralmente i resoconti dei perpetratori. Rifiutandosi di parlare con le vittime. Violenza e persecuzione, riferisce il Sir, l’agenzia della Cei sono, incoraggiate con l’introduzione. Da parte dello Stato, di leggi che puniscono i cristiani per le cosiddette “conversioni forzate”.