La Chiesa cattolica rileva con estrema preoccupazione che l’India riporta un numero record di casi di coronavirus e di morti. Mentre si registra un’allarmante carenza di medicinali. Vaccini. E persino forniture di ossigeno. E posti letti negli ospedali. Il sistema sanitario, avvertono i vescovi indiani, è sull’orlo del collasso.
Tsunami Covid in India
L’arcivescovo Prakash Mallavarapu è il presidente della Commissione sanitaria della Conferenza episcopale indiana (Cbci). Spiega a Fides il presule:”Si può affermare che la causa principale di questa tragica situazione sia la compiacenza del governo. E l’incoscienza pubblica. La negligenza sta mettendo a dura prova tutti. Mentre il paese sta combattendo un aumento record dei contagi“. L’India, infatti, ha esportato i suoi oltre 60 milioni di vaccini anti Covid in 84 paesi. Mentre i centri di vaccinazione del paese registrano carenza di vaccini.
Fase critica
Profonda preoccupazione e angoscia per la seconda ondata del Covid-19. Che colpisce duramente la nazione. Piena vicinanza e solidarietà verso tutta la popolazione indiana. Con questi sentimenti i vescovi indiani intervengono nella fase di crisi che attraversa la nazione. Duramente messa alla prova dall’ondata pandemica.
Confinamento
“La maggior parte delle persone in India sono povere. E il governo doveva tenerne conto. All’inizio ci si è limitati a stabilire un confinamento indefinito. Come hanno fatto, ad esempio, le nazioni europee. Tuttavia l’isolamento prolungato ha reso miserabile la vita dei più poveri. Quindi successivamente si sono dovute allentare le norme. Per permettere alla gente di guadagnarsi da vivere. Ora siamo in piena, tragica emergenza nazionale“, sostengono i vescovi. Sos per la mancata lungimiranza politica e strategica nell’affrontare la pandemia.