Sarà il Museo del Bardo di Tunisi la prossima tappa dell’esposizione “Lieux saints partagés” (“Luoghi santi condivisi”), che verrà allestita a partire dal 19 novembre e si protrarrà fino al prossimo 12 febbraio 2017. Una speciale mostra incentrata sui temi della tolleranza e dell’incontro fra diverse religioni, organizzata proprio in uno dei teatri delle recenti stragi fondamentaliste.
Dopo il grande successo di Marsiglia nel 2015 (circa 120mila visitatori), la retrospettiva organizzata dal Mucem (Musée national des civilisations de l’Europe et de la Méditerranée) attraversa il Mediterraneo per approdare sulle coste africane, accompagnata da un importante invito alla riflessione sul valore della condivisione e dell’ecumenismo fra diverse comunità religiose. Un fenomeno frequente lungo le sponde del mare nostrum, eppure ancora poco conosciuto. Scopo dell’esposizione è aprire una finestra sui punti di contatto che accomunano i diversi luoghi e le diverse figure delle fedi mediterranee, tentando di dimostrare come l’odio e l’intolleranza reciproca non siano l’unica modalità d’interazione esistente.
Il nuovo allestimento della mostra è frutto di un’intensa collaborazione tra il Patrimonio nazionale tunisino, il Mucem e lo stesso Museo del Bardo, e va a inserirsi in un contesto sociale mai così bisognoso di conoscere realtà di condivisione, da mostrare al pubblico attraverso l’affresco di un Mediterraneo inedito e prodigo di valori, artistici e culturali.
Saranno circa 150 le opere esposte: non solo manufatti artistici, ma anche oggetti e fotografie, tra i quali trovano posto la “Croce di legno rossa e azzurra”, ormai notissima opera del falegname di Lampedusa Franco Tuccio realizzata utilizzando frammenti di legno provenienti dall’imbarcazione dei migranti africani (affondata nel 2013), e il presepe in terracotta denominato “La Santa Famiglia e il naufrago”, dono di Papa Francesco alla comunità ecclesiale dell’Isola.
Contraddire un immaginario comune che inquadra le tre grandi religioni monoteiste come impenetrabili roccaforti monolitiche e offrire uno spiraglio di conoscenza che passa dalla frequentazione reciproca dei rispettivi luoghi sacri: un obiettivo dichiarato che ha già raccolto grandi consensi in terra francese, e che ora è pronto per confrontarsi con una delle realtà maggiormente toccate dalla violenza jihadista.
Un nuovo tentativo di arginare una limitata e gelosa concezione della fede attraverso la dimostrazione di un possibile rispetto reciproco, basato sul saper riconoscere le proprie diversità e renderle punti di contatto piuttosto che di divergenza.