Padre Tom Uzhunnalil, il salesiano rapito nel 2016 a Aden, nello Yemen, è stato liberato. La notizia, fornita da monsignor Paul Hinder, vicario apostolico dell’Arabia meridionale, è stata rilanciata da AsiaNews. Nel sito del vicariato si dice che “il vescovo ringrazia tutti coloro che sono stati coinvolti negli sforzi per il rilascio e tutti coloro che nel mondo hanno pregato in modo incessante per il sano rilascio di padre Tom”. Monsignor Hinder si riserva di dare ulteriori informazioni in seguito. Alla liberazione del religioso avrebbe contribuito in modo decisivo il governo dell’Oman. Anche il ministro degli Esteri indiana, Sushma Swaraj, ha twittato la notizia.
In viaggio per Roma
La congregazione salesiana ha dato subito la notizia sul profilo Facebook dell’Ans, l’Agenzia Info Salesiana. Poi è giunta la conferma ufficiale con una nota del Vicario del Rettor Maggiore, don Francesco Cereda, che esprime tutta la gioia della famiglia salesiana: “Don Tom Uzhunnalil è ora in arrivo a Roma, dove si tratterà alcuni giorni in una comunità salesiana per accertamenti e cure mediche. Ringraziamo Dio, con immensa gioia e grande commozione, e tutti color che hanno cooperato alla sua liberazione, dopo un anno e mezzo di prigionia”.
Le missionarie massacrate
Padre Tom – riporta l’agenzia AsiaNews – era stato rapito il 4 marzo 2016 nella casa per anziani delle suore di Madre Teresa ad Aden. Nell’attacco ad opera di probabili qaedisti, vennero uccise quattro suore e altre 12 persone. Padre Tom, 57 anni, è nato a Ramapuram, vicino a Pala (Kottayam, Kerala), da una famiglia profondamente cattolica. Suo zio Matteo, morto nel 2015, anch’egli salesiano, è il fondatore della missione in Yemen. Al momento del rapimento padre Tom si trovava in Yemen da quattro anni. Secondo informazioni del governo indiano, è stato rilasciato a Muscat, in Oman. Il cardinale Isaac Cleemis Thottunkal, presidente della Conferenza episcopale dell’India, è il primo a reagire alla notizia. All’agenzia AsiaNews ha dichiarato: “Siamo pieni di gioia e di gratitudine verso tutti coloro coinvolti nel processo per il rilascio di padre Tom, soprattutto il governo dell’India, del Kerala e tutte le persone di buona volontà, che hanno pregato per la salvezza e il rilascio di padre Tom”.
L’appello al Papa
Il 24 dicembre dello scorso anno fu pubblicato su Youtube un video in cui padre Tom, visibilmente provato, con voce flebile chiedeva un rapido aiuto perché la sua salute si stava rapidamente deteriorando. Il sacerdote si rivolgeva direttamente a Papa Francesco: “Santo Padre, per favore, come padre si prenda cura della mia vita”.