Il clima natalizio è sempre più palpabile nelle case e nelle strade e la Città del Vaticano non poteva certo fare eccezione. Così oggi è il giorno dedicato all’inaugurazione del presepe e all’accensione del grande albero di Natale. Non sarà Papa Francesco a presiedere la cerimonia; al suo posto il card. Bertello, presidente del del Governatorato. Ma in mattinata il Pontefice ha ricevuto quanti hanno contribuito a realizzare le due installazioni.
Un allestimento speciale
Fu San Giovanni Paolo II a inaugurare la tradizione del presepe in piazza San Pietro nel 1982. E quest’anno per la prima volta l’autore non sarà un italiano. L’allestimento infatti è stato ideato e curato dall’artista maltese Manwel Grech. Come ha spiegato lo stesso Grech, il governo maltese ha organizzato un concorso, che l’artista ha vinto presentando un bozzetto con alcuni amici. La scena della natività misura 17 metri per 12 e nel punto più alto tocca gli 8 metri. Il materiale per realizzarlo è stato trasportato via mare con due container.
Grech ha voluto trasfondere nell’opera, alla quale lavora dallo scorso febbraio, i suoi sentimenti. E non poteva mancare il riferimento alla tragedia dei migranti annegati nel Mediterraneo. Come ha ricordato lo stesso Francesco nel suo discorso, “riproduce il paesaggio maltese, ed è completato dalla tradizionale croce di Malta e dal “luzzu”, tipica imbarcazione maltese, che richiama anche la triste e tragica realtà dei migranti sui barconi diretti verso l’Italia. Nell’esperienza dolorosa di questi fratelli e sorelle, rivediamo quella del bambino Gesù, che al momento della nascita non trovò alloggio e venne alla luce nella grotta di Betlemme; e poi fu portato in Egitto per sfuggire alla minaccia di Erode. Quanti visiteranno questo presepio saranno invitati a riscoprirne il valore simbolico, che è un messaggio di fraternità, di condivisione, di accoglienza e di solidarietà”. Il Papa ha ricordato che “anche i presepi allestiti nelle chiese, nelle case e in tanti luoghi pubblici sono un invito a far posto nella nostra vita e nella società a Dio, nascosto nel volto di tante persone che sono in condizioni di disagio, di povertà e di tribolazione”.
L’abete dal Trentino
Non meno suggestivo l’albero di Natale, un grande abete rosso di circa 90 anni alto 25 metri donato dal Comune di Scurelle e dall’Associazione Foreste del Lagorai. L’albero è stato decorato con sfere che riproducono disegni realizzati in argilla da bambini in cura presso i reparti oncologici di alcuni ospedali italiani, che hanno partecipato ai programmi di ceramico-terapia ricreativa presso i laboratori ospedalieri permanenti ideati, coordinati e gestiti dalla Fondazione Contessa Lene Thun Onlus. L’illuminazione è stata curata dall’Azienda illuminotecnica austriaca Starline Handelsgesellschaft mbH. L’allestimento è stato coordinato dalla SpeedyFactory di Bressanone con il lavoro impegnativo della Direzione dei Servizi Tecnici e dei Giardini vaticani, nonché del personale della Onlus Contessa Lene Thun. Ci saranno 18.000 lampadine a led, di cui 1400 con effetto scintilla. Il tutto con un risparmio energetico notevole, come insegna la Laudato Si’: il consumo è di appena 1,7 kw.
Le sfere dei bambini
Ringraziando quanti hanno contribuito a realizzare l’albero e il presepe, il Papa ha rivolto un “pensiero speciale” ai bambini che hanno decorato l’albero: “Le sfere colorate che avete creato raffigurano i valori della vita, dell’amore e della pace che il Natale di Cristo ogni anno viene a riproporci. L’albero di Natale posto accanto al presepe proviene dai boschi di Scurelle, ai piedi della catena montuosa del Lagorai, contornata da un’incantevole natura, con fiori, piante e ruscelli cristallini che costeggiano i sentieri. La bellezza di quei panorami è un invito a contemplare il Creatore e a rispettare la natura, opera delle sue mani. Siamo tutti chiamati ad accostarci al creato con stupore contemplativo. Il presepe e l’albero formano quindi un messaggio di speranza e di amore, e aiutano a creare il clima natalizio favorevole per vivere con fede il mistero della Nascita del Redentore, venuto sulla terra con semplicità e mitezza. Lasciamoci attrarre, con animo di fanciulli, davanti al presepe – ha concluso il Papa – perché lì si comprende la bontà di Dio e si contempla la sua misericordia, che si è fatta carne umana per intenerire i nostri sguardi”. All’inaugurazione prenderanno parte anche il ministro della Cultura di Malta, Owen Bonnici, l’arcivescovo di Malta mons. Charles Scicluna, l’arcivescovo di Trento mons. Lauro Tisi, il presidente della Provincia di Trento Ugo Rossi con il sindaco di Scurelle Fulvio Ropelato.
Accanto a bisognosi e terremotati
Intanto prosegue la vendita dei biglietti della lotteria di beneficenza per le opere di carità del Santo Padre (in corso da alcune settimane con la possibilità di acquistare i tagliandi anche on-line sul portale www.vaticanstate.va), segno di attenzione che il Papa riserva a quanti sono in difficoltà, in particolare in un periodo come quello del Natale. Inoltre, con l’autorizzazione dell’Arcidiocesi di Spoleto-Norcia, è stato trasportato dai Restauratori della Direzione dei Musei Vaticani il pinnacolo della Basilica di San Benedetto a Norcia, icona del terremoto, deposto accanto al presepe come messaggio di condivisione e solidarietà. Infatti, le offerte che i pellegrini e turisti che visitano il presepe e l’albero di Natale in piazza San Pietro sono soliti lasciare, quest’anno verranno destinate alla ricostruzione dell’oratorio parrocchiale della cittadina umbra gravemente danneggiata.