Tutto pronto a Macerata per l'annuale pellegrinaggio notturno fino a Loreto che si svolgerĆ sabato prossimo. Una iniziativa nata nel 1978 dall'idea di un sacerdote, insegnante di religione nel liceo Leopardi di Macerata, don Giancarlo Vecerrica. In quella prima edizione furono circa 300 i giovani partecipanti. Ora sono decine di migliaia, provenienti non solo dalle Marche ma anche da altre regioni e da vari Paesi europei, tanto da farne il pellegrinaggio a piedi piĆ¹ partecipato d'Italia. Decisivo fu il sostegnoĀ di San Giovanni Paolo II, che incontrĆ² i giovani a Loreto nella seconda edizione e poi, nel 1993, celebrĆ² la Messa e donĆ² la Croce che ancora oggi guida il cammino. Anche Benedetto XVI e Francesco hanno sempre apprezzato questa iniziativa, con messaggi e, nel caso di Bergoglio, telefonate ai partecipanti. Don Giancarlo nel 2002 fu nominato vescovo di Fabriano ma ha continuato e continua ad essere l'instancabile animatore del pellegrinaggio. In Terris lo ha intervistato.
Eccellenza, cosa spinge 100.000 giovani a partecipare a un pellegrinaggio notturno di 28 chilometri?
“Penso che sia proprio il tener viva la domanda lanciata come tema del 40Ā° pellegrinaggio, che poi sonoĀ le prime due parole pronunciate da GesĆ¹ nel Vangelo di GiovanniĀ 'Che cercate?':Ā ĆØĀ il desiderio di trovare delle risposte alla propria vita. La seconda cosa ĆØ quello che ho raccontato piĆ¹ volte, anche al Papa, gliel'ho accennato nel breve colloquio avuto dopo l'udienza diĀ mercoledƬ. Un parroco del Fermano un anno ha visto al pellegrinaggio un gruppo di ragazzi che frequentava il bar piĆ¹ malfamato della zona ma non si erano mai visti in parrocchia. Io gli dissi 'perchĆ© non vai a parlare con loro?'. Lui andĆ² e chiese 'Come mai vi ho visto al pellegrinaggio e non venite mai in parrocchia?'. Silenzio imbarazzato poi uno rispose: 'PerchĆ© lƬ ci sentiamo coinvolti'. Il Papa mi ha detto: 'Questo ĆØ bello,Ā quando gli adulti fanno una cosa che coinvolge i giovani positivamente'”.
In 40 anni di storia ĆØ facile immaginare che ci siano state difficoltĆ . Come le avete superate?
“Parto da quella piĆ¹ grossa di quest'anno, legata alle nuove norme emanate dal Ministero sul modo di preparare gli eventi che coinvolgono tante persone. Da mesi stiamo trattando con leĀ Questure di Macerata e di Ancona per ottemperare a tutte le regole ma ĆØ faticosissimo, perchĆ© sono tante e rigidissime. Ma non ĆØ la prima volta, tanto che in piĆ¹ di un'occasione abbiamo detto 'basta, smettiamo, ĆØ l'ultima volta'… PerĆ² sia in passato siaĀ soprattutto ora, e questa ĆØ la mia meraviglia, di fronte a queste difficoltĆ nuove insorte a causa di eventi esterni, i nostri volontari, che sono oltre 2000, hanno preso questa fatica maggiore come un'offerta da fare alla Madonna, quindi con una serenitĆ impressionante che mi colpisce e mi commuove ogni volta. Spero che le autoritĆ civili e militari preposte all'ordine pubblico prendano atto di come questi ragazzi stanno lavorando”.
Da pastore quali differenze vede tra i giovani di 40 anni fa e quelli di oggi?
“Ho iniziato questo cammino perchĆ© desideravo che i giovani non perdessero, alla fine dell'anno scolastico, per gli esami e le vacanze, quella tensione che avevo suscitato durante l'ora di religione. Ho notato che quell'afflosciamento dei giovani che allora avveniva alla fine delle lezioni oggi ĆØ cresciuto.Ā Non ĆØ piĆ¹ questione di vacanze ma un po' tutto l'anno li vedoĀ demotivati. IĀ giovani sono i nuovi poveri, l'ho scritto piĆ¹ volte a Papa Francesco, che nel novembre 2016 mi ha risposto, con una lettera di due pagine in cui mi diceva che dovevo continuare questa missione. Sono poveri di proposte, poveri di senso della vita, poveri di fede, perchĆ© dopo la cresima si abbandona tutto e non hanno piĆ¹ la testimonianza delle famiglie, che alla domenica erano attratte dal mistero e tutti insieme andavano a Messa, poveri di lavoro, poveri di tutto. Comunque la responsabilitĆ di questo 'addormentamento' dei giovani ĆØ nostra, degli adulti, a cominciare da noi pastori. La mia raccomandazione da vescovo ai sacerdoti ĆØ stata sempre questa: non vi rassegnate al fatto di perdere i giovani, non potete andare a dormire tranquilli se sapete che i giovani vi hanno abbandonato”.
Una delle caratteristiche del pellegrinaggio, come ha giĆ accennato, ĆØ di essere inclusivo. Ci sono storie di riavvicinamento a Cristo?
“Tantissime. Sono stato la settimana scorsa a Bari e Pescara ad incontri il cui tema era 'Raccontiamoci il pellegrinaggio':Ā era una gara a raccontare i miracoli. Io ho detto di usare la parola grazie. Gente che veniva a chiedere grazie e tornava a casa piena di questi favori. MoltissimiĀ riguardavano proprio la perdita della fede, o di se stessi, tanti giovani, o di figli, nipoti, amici. Ho letto, sia in Puglia che in Abruzzo, la testimonianza toccante di una donna: 'La prima volta che ho partecipato al pellegrinaggio avevo 17 anni, mi aveva invitato la mia insegnante di lettere; quest'anno ne compirĆ² 40, proprio come il mio amato pellegrinaggio. Dopo quella volta, in cui ricordo la fatica, il cedere il passo agli altoparlanti, alle luci mobili (…) ogni anno attendo con entusiasmo questo appuntamento. Il pellegrinaggio ĆØ stato fondamentale per la mia fede, soprattutto quando avevo abbandonato il cammino, nella mia notte della fede. E' stato il primo gesto che liberamente mi sono sentita di fare dopo che la Madonna mi aveva ripreso. Un gesto semplice, non bisogna essere nĆ© bravi nĆ© istruitiĀ nĆ© atleti nĆ© eroi per compierlo. Basta avere la mente e il cuore fissi su quello che accade e chiedere di poter vedere oltre le apparenze'. Un altro episodio che racconto abitualmente ĆØ quello accaduto nel 1994, quando al pellegrinaggio venneĀ una squadra di pallavolo femminile russa che stava a Roma. Durante la notte intervistai una ragazza, bellissima, e le chiesi perchĆ© era venuta. Rispose 'PerchĆ© sono atea'. Di fronte alla mia meraviglia spiegĆ²:Ā 'Voglio vedere Dio nel volto di quelli che ci credono'”.
A ottobre ci sarĆ il Sinodo dei giovani. Quale messaggio puĆ² arrivare alla Chiesa da questa iniziativa?
“Il nostro piccolo ma sentito contributo ha due aspetti. Il primo ĆØ la preghiera, sia alla Messa che durante la notte e al mattino nella consacrazione alla Madonna. Il secondo ĆØ che manderemo al Papa per il Sinodo qualche scatolone di risposte che ci sono arrivate alla domanda che abbiamo posto nel tema. Due di queste ci hanno colpito e le ho portate al segretario del S. Padre, qualora volesse tenerle presenti nella telefonata che ci ha assicurato che ci farĆ sabato. In una di queste domandeĀ si legge: 'Sento molto il fascino dell'esperienza di fede che vivo. Ma non capisco a che mi serve: qual ĆØ la convenienza della fede?'. E' un esempio ma ce ne sono davvero tante”.
Il pellegrinaggio, che sarĆ presentato ufficialmente oggi nel corso di una conferenza stampa, prenderĆ il via sabato alle 20.30 con la S. Messa che sarĆ celebrata nello stadio Helvia Recina dal cardinale Marc Ouellet, prefetto della Congregazione per i vescovi (il cardinale Beniamino Stella, prefetto della Congregazione per il clero, ha dovuto rinunciare per motivi di salute) insieme al card. Edoardo Menichelli, vescovo emerito di Ancona, e agli altri vescovi delle Marche.Ā Il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, accoglierĆ i partecipanti aĀ LoretoĀ eĀ con il cardinalĀ Stella e l'arcivescovoĀ Fabio Dal Cin, delegato pontificio per il santuario, guiderĆ Ā la Consacrazione alla Madonna.
Al pellegrinaggio ĆØ legata la “Fiaccola per la Pace” con cui sabato sera sarĆ acceso il tripode prima della Messa. La Fiaccola ĆØ stata benedetta ieri da Papa Francesco. Dopo aver toccato il monastero delle trappiste di Vitorchiano, in provincia di Viterbo, e Terni, oggiĀ “incontrerĆ ” le popolazioni del Centro Italia colpite dai terremoti dellāagosto e dellāottobre 2016. Prima tappa Amatrice doveĀ iĀ podisti saranno accolti dal parroco don Savino DāAmelio, che celebrerĆ la S. Messa. Domani alle 7 ci sarĆ la benedizione della Fiaccola alĀ monastero benedettino di Norcia e si attraverserĆ il versante umbro-marchigiano del terremoto, passando perĀ Preci, Pieve Torina, Camerino, con arrivo a San Severino Marche. Sabato, infine, la Fiaccola riprenderĆ lāabituale percorso con la tappa intermedia diĀ Osimo, dove alle 11.45 arriverĆ nella basilica di San Giuseppe da Copertino prima di raggiungere lo stadio di Macerata.