Nella Francia di Macron continua ad aumentare il numero di episodi di vandalismo ai danni di chiese. Le notizie che arrivano d'oltralpe nelle ultime due settimane, infatti, non sono affatto confortanti per i fedeli cattolici: Digione, Nimes, Lavaur, Maisons-Laffitte e Houilles sono i cinque centri in cui sono stati commessi atti di profanazione all'interno di edifici religiosi.
Gli episodi
Nella Cattedrale di Saint-Alain a Lavaur è stato dato alle fiamme un altare all'interno di una cappella laterale. La Gendarmeria ha accertato che i responsabili del grave crimine sono stati due giovani appartenenti ad una scolaresca che si era rifugiata nella chiesa per ripararsi dalla pioggia. Oltrei ai necessari lavori di riparazione, ci sono voluti anche due giorni per ripulire gli interni della Cattedrale dalla fuliggine causata dall'incendio. Uno degli studenti responsabili dell'atto è ritornato insieme ai genitori per dare una mano, mentre l'altro si è limitato ad una chiamata di scuse. Il parroco, padre Joseph Dequick, ha chiesto al giovane di accendere un cero alla statua della Vergine e ha affermato che “Dio ha perdonato”. Tuttavia, il religioso ha anche ricordato che oltre alla misericordia, esiste anche la giustizia.
Atto sacrilego
Gravissimo anche quanto avvenuto pochi giorni fa a Nimes, nell'Occitania. Qui, nella piccola chiesa di Notre-Dame, alcuni anonimi hanno commesso l'atto più sacrilego che si possa immaginare. Dopo aver sporcato il pavimento dell'edificio con feci umane, hanno divelto il tabernacolo e rubato le ostie consacrate, gettate poi a terra. Un gesto di una gravità tale da aver indignato tutta la comunità locale, spingendo il Comitato interreligioso di Nîmes ad esprimere solidarietà al Vescovo Robert Wattebled. Nei giorni successivi nella chiesetta è stata celebrata una cerimonia di riparazione molto partecipata. Indicative le dichiarazioni rilasciate ad una fonte locale da un insegnante del posto: “Ci sentiamo feriti, tristi, è un sacrilegio a Dio ma anche un attacco alla libertà di coscienza“, ha detto l'uomo in lacrime ai giornalisti di “franceinfo”, aggiungendo: “Questo solleva domande sullo stato della nostra società, ci chiediamo cosa si è perso nelle famiglie e nelle scuole per arrivare fino a questo punto”.
Un trend preoccupante
In quella che un tempo era nota come la “cattolicissima” Francia, le ultime settimane hanno fatto registrate un preoccupante aumento di episodi di questo genere. Negli Yvelines, di cui Versailles è capoluogo, sono state ben due chiese le chiese colpite in questo periodo. A Maisons-Laffitte è toccato alla chiesa San Nicola dove una mano anonima ha divelto il tabernacolo. Il giorno successivo è stata la volta di un edificio religioso a Houilles, dove una statua della Madonna col Bambino dell'Ottocento – e che già in precedenza aveva subito danni – è stata letteralmente sbriciolata. Padre Grosjean, sacerdote della Diocesi di Versailles e Segretario Generale della Commissione Etica e Politica, ha voluto commentare con queste parole quanto sta avvenendo nel suo territorio ma più in generale in tutta la Francia: “Di tutte le violenze che stanno scuotendo la nostra società in questo momento, c'è anche la profanazione delle nostre chiese, molte in questi giorni. Questa violenza è seria; raggiunge luoghi di culto, luoghi di pace per tutti; fa male a molti credenti nella loro fede”.