L’imprenditoria cristiana per il bene comune

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Oggi a Milano il il forum dell’imprenditoria cristiana. L’impegno per il bene comune e la promozione di uno sviluppo equo, solidale e sostenibile rappresentano la prospettiva di riferimento dell’imprenditoria cristiana. In un’epoca caratterizzata da crisi multiple – guerre, nuove forme di povertà, crescenti disuguaglianze sociali e di reddito – l’umanità si trova di fronte a due trasformazioni epocali- E cioè la rivoluzione digitale e il passaggio a un modello di sostenibilità ambientale, sociale e di governance. E’ un momento che richiama con urgenza la necessità di rivedere i paradigmi di sviluppo che hanno dominato fino ad ora. A raccogliere questa sfida e opportunità sono gli imprenditori cristiani, i quali hanno organizzato il primo appuntamento degli Stati generali dell’imprenditoria cristiana. L’incontro si terrà a Milano, oggi, sabato 11 maggio dalle 9 alle 13 presso l’Aula Magna dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. I promotori dell’iniziativa sono la Compagnia delle Opere, l’Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti, la Fondazione Centesimus Annus – Pro Pontifice. La Dottrina Sociale della Chiesa sottolinea la necessità di innescare un cambiamento profondo, un cambio di rotta che sposti l’asse della crescita da una dimensione quantitativa ed estrattiva a una qualitativa e trasformativa, orientata verso uno sviluppo sostenibile.

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Imprenditoria cristiana

“Crediamo che oggi ci sia una forte necessità di identificare ragioni originali e solide per approcciare il mondo del lavoro. Dobbiamo lasciarci alle spalle una certa mentalità novecentesca. Essere capaci di cambiare e di aggiornarsi rimane una chiave essenziale di ogni imprenditore ed ente associativo. Aggiornarsi non è sinonimo di snaturarsi ma è, al contrario, volontà di comunicare chi si è rispetto alla realtà odierna”, spiega Andrea Dellabianca, presidente nazionale della Compagnia delle Opere. “Oggi le imprese sono chiamate ad affrontare un cambiamento che pone, o meglio ripone, sempre più al centro lo sviluppo umano. E’ necessario riscoprire l’importanza di rapporti umani vivi e profondi, in particolare tra chi opera tutti i giorni nel medesimo contesto economico. E’ necessario riconnettere le persone attraverso la condivisione di esperienze, che possano essere un luogo di sfide e confronti. E’ la sfida che ogni giorno ci poniamo come Compagnia delle Opere. E’ il nostro fine essenziale”, ricorda Dellabianca. Don Luigi Giussani scriveva: “Occorre mettersi a disposizione di ciò che c’è perché possa essere aiutato a esistere”. Quindi occorre “valorizzare la ricchezza di ognuno di noi perché se condivisa agisce da fattore moltiplicatore”. In questo “ci viene in aiuto il Magistero Sociale della Chiesa che, dalla Rerum Novarum di Leone XIII a Francesco, non ha mai fatto mancare l’insegnamento volto a favorire la concordia tra imprenditori e lavoratori, accomunati dalla ricerca del bene comune ognuno per i propri ruoli specifici”, conclude il presidente di Compagnia delle Opere.

Giacomo Galeazzi: