Inizia ufficialmente il pellegrinaggio ecumenico di Papa Francesco a Ginevra. Il volo con a bordo il Pontefice, decollato da Fiumicino alle 08.39, è atterrato intorno alle 10.05 all'aeroporto della città svizzera.
Il saluto a Mattarella
Pochi minuti dopo il decollo c'è stato il consueto scambio di messaggi con Sergio Mattarella. “Nel momento in cui intraprendo il pellegrinaggio ecumenico a Ginevra, per incontrare la comunità cattolica e specialmente per incrementare il dialogo con le altre chiese – ha scritto il Santo Padre – mi è caro rivolgere a Lei, signor Presidente, il mio deferente saluto, che accompagno con fervidi auspici per il benessere spirituale, civile e sociale del popolo italiano, cui invio volentieri la mia benedizione“. La risposta di Mattarella non si è fatta attendere. “Santità, desidero ringraziarla sinceramente del messaggio che ha voluto indirizzarmi nel momento in cui si accinge a partire per Ginevra per partecipare alle celebrazioni del 70° anniversario del Consiglio Mondiale delle Chiese – ha replicato il capo dello Stato -. L'Italia segue con attenzione questo suo pellegrinaggio ecumenico che alimenta un fecondo dialogo tra confessioni diverse, promuove la cooperazione tra le Chiese nella ricerca dell'unità e, al contempo, rinnova il pressante invito universale alla solidarietà e alla pace. Nell'inviarle, anche a nome del popolo italiano, un affettuoso augurio di buon viaggio, le rinnovo i sensi della mia più alta considerazione“.
Colloqui con i giornalisti
Francesco si è poi rivolto ai giornalisti presenti sul volo. “Vi ringrazio per il vostro lavoro in questo viaggio verso l'unità – ha detto -. Per il vostro lavoro e per quello che farete per il successo di questo viaggio“. Ai reporter il Pontefice ha rivelato di volere una maggior presenza femminile nella Santa Sede. Nei giorni scorsi in un'intervista ha detto che “sarebbe possibile una donna capodicastero” e oggi in aereo, ha aggiunto che per lo Ior, quando si rinnoverà il board, sarebbe una buona idea chiamare la responsabile del Fmi Christine Lagarde. “Siamo in trattative”, ha detto ai giornalisti, forse scherzando e forse no. Un giornalista, avvicinandolo, gli ha detto: “Padre Santo, sono stato uno degli osservatori internazionali alle elezioni presidenziali in Venezuela. Ho visitato 20 seggi, alcuni nei barrios più poveri, e la gente era orgogliosa di votare liberamente. Il voto, per quello che ho visto, è stato democratico“. “Lo dica questo, lo dica questo!”, ha ripetuto Francesco. E quando il cronista ha replicato che “non è facile perché c'è una congiura mediatica”, il Papa ha concluso con una battuta: “Ah, credevo che i giornalisti fossero tutti ragazzi da prima comunione…”.
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