Da settimane il movimento dei “gilet gialli” sta animando le piazze e le strade francesi per chiedere lo stop del rialzo delle tasse sui carburanti annunciato da Macron. Le motivazioni della “rivolta” non si limitano solo a questo, come ha spiegato efficacemente l'economista Jacques Sapir in un'intervista adĀ In Terris. Lo dimostra anche il fatto che le persone continuano a scendere in piazza nonostante la parziale retromarcia del presidente.Ā I manifestanti, infatti, contestano la politica d'austeritĆ adottata dall'attuale inquilino dell'Eliseo e lo accusano di non avere empatia nei confronti delle classi popolari.
La linea del Vescovo
Di fronte ad una sollevazione di popolo di queste proporzioni, non ĆØ mancato chi –Ā da rappresentante della Chiesa locale –Ā ha deciso di esprimere pubblicamente comprensione nei confronti delle rivendicazioni portate avanti dai “gilet gialli”. Lo ha fatto monsignorĀ Norbert Turini, Vescovo della diocesi di Perpignan-Elne, in un'intervista concessa aĀ “La Croix”.Ā AllaĀ giornalista Anne-BĆ©nĆ©dicte Hoffner, il presule francese haĀ confessato di leggere nella rivolta dei “gilet gialli” un invito ulteriore “a celebrare la NativitĆ nella sobrietĆ “. “Dopotutto – ha affermato monsignor Turini – il vero significato del Natale ĆØ quello della semplicitĆ della mangiatoia, dell'umiltĆ , della semplice gioia di vivere e condividere”. Il presule ha condannato gli eccessi e le violenze ma ha ammesso diĀ “vedere il lato positivo” delle manifestazioni che hanno bloccato la Francia:Ā “dietro questo movimento popolare – ha detto il religioso –Ā sento un richiamo che fa;Ā 'vogliamo vivere'.Ā E questa chiamata mi tocca”.
Richieste legittime
Non ĆØ sbagliato protestare contro l'austeritĆ se quest'ultima rischia di compromettere la dignitĆ dell'uomo. Questo il concetto espresso dal Vescovo, sostenendo che “le richieste finanziarie sono certamente legittime per molti manifestanti che stanno lottando per sbarcare il lunario”. Si impongono pedaggi piĆ¹ alti – ha osservato monsignor Turini –Ā ma le persone, chiamate a sopportare sacrifici ulteriori,Ā “chiedonoĀ prima condizioni di vita migliori, ed ĆØ probabilmente necessarioĀ aggiungere urgenti riforme sociali alle riforme economiche“.
Il ruolo della Chiesa
La Chiesa non puĆ² essere esclusa dalla dimensione pubblica ed ĆØ quindi legittimo che anch'essa ascolti le rivendicazioni di questo movimento: “tutte le aspirazioni – ha commentato il Vescovo –Ā non saranno colmate solo da misure economiche.Ā C'ĆØ il desiderio di vivere meglio, di vivere diversamente, e questo messaggio molto forte lanciato dai 'gilet gialli'Ā sfida la nostra Chiesa“. E la sua diocesi si ĆØ mossa direttamente per favorire il dialogo con il movimento. “Il mio desiderio di Natale – ha proseguito monsignor Turini nella sua intervista aĀ Anne-BĆ©nĆ©dicte Hoffner –Ā ĆØ di entrare in un dialogo costruttivo con loro.Ā PerchĆ© la speranza di una crisi ĆØ trovare la soluzione, che necessariamente passa attraverso il dialogo.Ā Secondo me, dobbiamo iniziare comprendendo il motivo per cui siamo arrivati fino a questo punto“. Cosa puĆ² fare la Chiesa? Ricordare, ha dichiarato il presule, che la soluzione piĆ¹ efficace per colmare “questo divario sociale che sta lacerando il nostro Paese” ĆØ “GesĆ¹“. “La sua povera nascita a Betlemme alla periferia di Gerusalemme – ha concluso monsignor Turini –Ā lo pose immediatamenteĀ tra 'le linee di faglia dell'umanitĆ ', secondo la formula del beato Peter Claverie.Ā La vita puĆ² nascere dove c'ĆØ una frattura;Ā ĆØ la grande speranza del Natale.Ā Sta a noi testimoniarlo in questa difficile situazione che stiamo attraversando”.