Il vescovo di Tripoli: “Pronto al martirio pur di non abbandonare la mia gente”

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Padre Giovanni Innocenzo Martinelli è uno degli ultimi italiani rimasti in Libia. Vicario della Chiesa di San Francesco d’Assisi, il santo che lo accompagnò nella scelta dell’ordine in cui vivere la sua vocazione e che oggi lo sostiene nella decisione di non abbandonare “la sua gente”.

Sono passati 40 anni da quando si trasferì da una piccola frazione nel Veronese alla terra che oggi riempie le prime pagine dei giornali dopo le numerose conquiste dell’Isis. È “pronto al martirio” monsignor Martinelli, a farsi “tagliare la testa” pur di rimanere saldo nella fede alla sua chiamata, vicino al suo popolo che giorno dopo giorno diminuisce: da 150 mila fedeli a circa 300.

In un intervista al Corriere del Veneto padre Giovanni con semplicità dichiara: “la mia comunità è qui, come faccio a mollarla? sarebbe un tradimento”. Non lo intimoriscono le voci di chi passando nella parrocchia lo ha minacciato di morire: “Io voglio che si sappia che padre Martinelli sta bene e che la sua missione potrebbe arrivare al termine”.

Il vescovo è consapevole di quello che dice, ha ben chiara la situazione che si prospetta nel suo cammino, ma lo incoraggiano le parole del Santo di Assisi quando diceva “chi vuole andare tra i saraceni deve lasciare tutto”. Quei ‘saraceni’ sono i musulmani di oggi e lui sa che se questa è la sua chiamata vi rimarrà fedele: “Questa – spiega – è la fine della mia missione. E se la fine dev’essere testimoniata con il mio sangue, lo farò”.

La sua non è l’esaltazione di una visione cristiana idealizzata, è una concreta espressione di come la fede regali la certezza che con Cristo anche la morte è stata vinta: “Ho visto delle teste tagliate e ho pensato che anch’io potrei fare quella fine. E se Dio vorrà che quel termine sia la mia testa tagliata, così sarà. Anche se Dio non cerca teste mozzate, ma altre cose in un uomo… Poter dare testimonianza è una cosa preziosa. Io ringrazio il Signore che mi permette di farlo, anche con il martirio. Non so fino a dove mi porterà questo cammino. Se mi porterà alla morte, vorrà dire che per me Dio ha scelto così. Io da qui non mi muovo. E non ho paura”.

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