Il vescovo di Santa Maria di Leuca Vito Angiuli si appella a Papa Francesco perchè venga riconosciuta la santità di don Tonino Bello.
Come Gesù
“Il cardinale Carlo Maria Martini – esordisce il vescovo leccese – che ha conosciuto personalmente don Tonino, ha scritto che in lui brillava 'la centralità assoluta del mistero di Gesù crocifisso e risorto'. Anche monsignor Angelo Magagnoli, Rettore del seminario dell'Onarmo di Bologna dove don Tonino studiò teologia, era convinto che don Tonino era stato 'uno strumento docile per scuotere dal torpore tanti cristiani'. E aggiungeva: 'Non mi meraviglierei se domani la Chiesa lo dichiarasse santo'. Non ce ne meravigliamo nemmeno noi. Anzi lo auspichiamo ardentemente”.
La testimonianza
Il vescovo Angiuli, rivolgendosi al Santo Padre, ha anche citato “una testimonianza particolarmente toccante: quella di due ragazzi, due ministranti, per i quali la visita del Papa sulla tomba di don Tonino è segno di forte unione tra loro due. L'episcopato di don Tonino e il pontificato di Papa Francesco hanno in comune la semplicità bella dell'umiltà. Speriamo di vedere presto don Tonino Beato! Don Tonino è vivo esempio per i nostri pastori. E' stato per tutti, don Tonino, prima che Vescovo, papà del suo popolo, mostrando una forte paternità”.
“Testimonianza commovente: due ragazzi – ha concluso il vescovo – che non hanno conosciuto don Tonino, a distanza di venticinque anni dalla sua morte, avvertono il fascino della sua paternità e additano il suo stile di vita come un esempio per noi pastori”.