In Ecuador la Chiesa indica l’accesso universale al vaccino come parametro di equità sociale. “Chiediamo alle autorità pubbliche che facilitino le procedure. Per l’acquisto e la somministrazione dei vaccini. Rispettando i criteri stabiliti. In modo che siano le persone più vulnerabili a riceverlo per prime. E non quelle affini alla famiglia, agli amici o alle istituzioni. Che non sono in prima linea di fronte al pericolo del contagio. O nella lotta contro l’epidemia”. A chiederlo, riferisce Fides, sono i vescovi dell’Ecuador. Nel loro messaggio per la quaresima intitolato “Responsabilità”.
L’impegno della Chiesa in Ecuador
L’episcopato dell’Ecuador invita “a rinnovare fede, speranza e carità”. E a vivere “il digiuno, la preghiera e l’elemosina”. Secondo l’esortazione di Papa Francesco. “La fede nell’amore gratuito di Dio è in ognuno di noi. E ci spinge a una vita libera da tutto quello che ci ostacola. E a condividere i beni con quanti hanno bisogno”, evidenziano i presuli dell’Ecuador. “La speranza ci mette a contatto con l’Acqua viva che ci incoraggia. E che ci sostiene per superare la fragilità, l’ansietà e l’incertezza. E per aprirci al presente e al futuro. Con la pace e la gioia che il Signore ci concede”.
Responsabilità
“La carità-amore ci rende compassionevoli e solidali con le persone che soffrono solitudine. Malattia. O discriminazione- evidenzia la Chiesa dell’Ecuador-. Alla luce del messaggio di Papa Francesco, come Pastori raccomandiamo a tutti gli ecuadoriani, ancora una volta, di seguire con maggiore responsabilità le norme stabilite dalle autorità sanitarie”.