Dobbiamo credere che l’altro ha il nostro stesso bisogno di pace. Non si ottiene la pace se non la si spera. Chiediamo al Signore il dono della pace!”: è il tweet lanciato oggi da Papa Prancesco sull’account @Pontifex.
L'inasprirsi delle relazioni tra Washington e Teheran, specificatamente a seguito della morte del generale iraniano Qassem Soleimani, rimasto vittima di un attacco aereo statunitense all'aeroporto di Baghdad stravolgendo l'assetto mediorientale suscita apprensione nella Santa Sede, con Papa Francesco che segue l’evolversi della situazione e prega per la pace. “Il Papa è informato di quanto accade e segue con la preghiera gli eventi”, ha detto all'Ansa il direttore della sala stampa della Santa Sede Matteo Bruni, commentando il doppio blitz Usa in Iraq. Oggi, il Pentagono ha confermato un secondo raid di un drone statunitense poco fuori la capitale irachena contro le Brigate Imam Ali, vicino al compound militare di Camp Taji, a nord di Baghdad, e che l'operazione “con alta probabilità” ha portato alla morte del suo capo, Shubul al-Zaidi.
Nunzio apostolico in Iran
“Tutto questo crea preoccupazione e ci dimostra quanto è difficile costruire e credere nella pace”, ha commentato in una intervista a vaticannews.va il nunzio apostolico in Iran, monsignor Leo Boccardi. “La buona politica è al servizio della pace, tutta la comunità internazionale deve mettersi al servizio della pace, non soltanto nella regione ma nel mondo intero. Certamente, in queste ore, si respira una forte tensione in Iran. Ci sono state manifestazioni dove, dopo l’incredulità, si sono registrati violenza, dolore e protesta”. “L’appello – incalza il nunzio – è quello di abbassare la tensione, chiamare tutti al negoziato e credere al dialogo sapendo, come la storia ci ha sempre insegnato, che la guerra e le armi non sono le soluzioni ai problemi che affliggono il mondo di oggi. Bisogna credere nel negoziato. Si deve credere nel dialogo. Bisogna rinunciare al conflitto e si deve 'armarsi' con le altre armi che sono quelle della giustizia e della buona volontà”. “Occorre continuare a prodigarsi e a portare all’attenzione della comunità internazionale la situazione del Medio Oriente. E le regole del diritto – conclude mons. Boccardi – devono essere rispettate da tutti”.
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