In occasione della ricorrenza di San Francesco d’Assisi, Aiuto alla Chiesa che Soffre promuove un progetto di costruzione in favore di una congregazione di religiose intitolata al Poverello di Assisi che in Uganda ha bisogno di un nuovo convento.
Le Piccole Suore di San Francesco appartengono ad una congregazione autoctona ugandese che è stata fondata nel 1923 da una religiosa francescana irlandese e che conta oggi ben 700 consorelle. A rivolgersi ad Acs è stata la comunità del villaggio di Kitotolo, vicino alla città di Busunju a circa 60 chilometri dalla capitale Kampala. Qui soltanto una piccola percentuale di capofamiglia ha un impiego stabile come carpentiere o nel settore edile, che tuttavia assicura loro un salario di appena 13 euro al mese. Il resto è disoccupato.
Le suore hanno dato vita ad una piccola fattoria nel 2009, per riqualificare un ambiente fortemente provato da povertà, analfabetismo, abbandono scolastico, HIV, alti tassi di mortalità e degradazione ambientale. Insegnano ai bambini a leggere e scrivere, aiutano le donne ad acquisire dignità e a difendersi dagli abusi, sono accanto ai malati e cercano di insegnare agli uomini tecniche di agricoltura sostenibile.
“La nostra missione è tutta ispirata agli insegnamenti di San Francesco d’Assisi – scrive ad Acs Suor Lydia Nakawunde, responsabile della comunità – ma per continuare a farlo abbiamo bisogno di completare il nostro convento. I lavori sono a buon punto, ma è impossibile portarli a termine senza il vostro aiuto: mancano ancora le finestre e una parte dei soffitti”. Le religiose hanno chiesto ad Acs un contributo di 17mila euro.
ACS-Italia si rivolge a sua volta ai propri benefattori, certa che vorranno esprimere la propria devozione a San Francesco anche aiutando questa coraggiosa comunità di religiose. “Così come San Francesco ha sorretto la Chiesa di Dio – afferma padre Martino Serrano, assistente ecclesiastico di Acs – anche queste suore possono sorreggerla attraverso la preghiera e le opere concrete. Da loro possono scaturire tante grazie per tutti i fedeli. E a noi sta il compito di aiutarle a mettere a frutto il loro carisma, per il bene di tutta la comunità”.