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pre oggi il Sinodo sui giovani. Si tratta della quindicesima assemblea generale ordinaria da quando questāorgano ĆØ stato istituito da Paolo VI, la terza nellāattuale Pontificato dopo le due sulla famiglia. Nella lettera in cui annunciava la convocazione del Sinodo, il Santo Padre aveva specificato di aver voluto, con questo appuntamento, mettere i giovani al centro dellāattenzione. Rivolgendosi proprio a loro, il Pontefice aveva detto: āPure la Chiesa desidera mettersi in ascolto della vostra voce, della vostra sensibilitĆ , della vostra fede; perfino dei vostri dubbi e delle vostre critiche. Fate sentire il vostro grido, lasciatelo risuonare nelle comunitĆ e fatelo giungere ai pastoriā. Per poter raccogliere queste voci, lāAssemblea dei Vescovi ĆØ stata preceduta da un lungo periodo preparatorio in cui ĆØ stata particolarmente rilevante la riunione pre-sinodale. Il documento finale uscito da questo ciclo di incontri condensa le esigenze portate al tavolo di discussione dai 300 partecipanti e dai 15.000 che hanno potuto dare un loro contributo tramite i social network. Si tratta di un testo indirizzato ai Padri Sinodali e di cui, questi ultimi, inevitabilmente terranno conto durante questo mese di lavori.
Il cammino verso il Sinodo
Paolo VI volle lāistituzione del Sinodo dei Vescovi per āadattare le vie ed i metodi del sacro apostolato alle accresciute necessitĆ dei nostri giorni ed alle mutate condizioni della societĆ ā. La stessa preoccupazione che sta alla base dellāindizione dellāAssemblea che si apre oggi: nel documento preparatorio, infatti, trova spazio la constatazione di vivere āin un contesto di fluiditĆ e incertezza mai sperimentato in precedenzaā generato dalla ācombinazione tra elevata complessitĆ e rapido mutamentoā e che, di conseguenza, ārichiede di assumere uno sguardo integrale e acquisire la capacitĆ di programmare a lungo termine, facendo attenzione alla sostenibilitĆ e alle conseguenze delle scelte di oggi in tempi e luoghi remotiā. La sfida presentata da una societĆ in continua e veloce evoluzione non solo non puĆ² essere vinta, ma nemmeno affrontata se si fa a meno delle nuove generazioni, se le si marginalizza o gli si riserva scarsa considerazione. Nel documento preparatorio, la Chiesa si dichiara consapevole di ciĆ² e dimostra di voler affrontare il tema con un atteggiamento lontano dallo sterile paternalismo a cui spesso si fa ricorso quando ci sono di mezzo i giovani. In tal senso, ĆØ indicativo quanto si legge in uno dei primi paragrafi del testo: āI giovani non si percepiscono come una categoria svantaggiata o un gruppo sociale da proteggere e, di conseguenza, come destinatari passivi di programmi pastorali o di scelte politiche. Non pochi tra loro desiderano essere parte attiva dei processi di cambiamento del presente, come confermano quelle esperienze di attivazione e innovazione dal basso che vedono i giovani come principali, anche se non unici, protagonistiā. In agenda non compaiono argomenti generici o sommari, ma questioni concrete ed attuali, che toccano drammaticamente la vita quotidiana: la sfida della multiculturalitĆ , l'arruolamento nelle bande criminali, il fenomeno della tratta e della schiavitĆ¹, quello delle spose bambine, la diffusione dei cosiddetti Neet (chi non lavora e non studia).
La prima volta dei vescovi cinesi
Saranno 267 i padri sinodali protagonisti dei lavori nel pieno rispetto dellāuniversalitĆ della Chiesa. I cinque continenti, infatti, saranno tutti rappresentati equamente nella composizione dellāAssemblea:Ā 42 dall'Africa, 38 dall'America, 29 dall'Asia, 78 dall'EuropaĀ e 4 dall'Oceania. La novitĆ piĆ¹ significativa ĆØ costituita senzāaltro dalla partecipazione di due Vescovi cinesi, monsignor Giovanni Battista Yang Xaoting e Giuseppe Guo Jincai. La loro presenza scaturisce dalla firma del recente accordo provvisorio tra la Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese. Guo Jincai, peraltro, ĆØ uno dei sette presuliĀ illegittimi appena riconosciuti dal Santo Padre che per lui ha creato la diocesiĀ di Chengde. Si trattaĀ Ā delĀ segretario generale della Conferenza dei vescovi cinesi che fa parte della cosiddetta Chiesa patriottica, lāassociazione collegata alle autoritĆ di Pechino. Monsignor Yang Xaoting, invece, ha ricevuto lāordinazione episcopale nel 2010 su mandato pontificio ed ĆØ vicario generale della diocesi diĀ Shaanbei. Eā la prima volta che dei vescovi di nazionalitĆ cinese partecipano ad un Sinodo: nelle occasioni precedenti cāerano stati inviti da parte di San Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI ma le autoritĆ del Dragone non avevano mai concesso il loro nulla osta. La necessitĆ di interrogarsi sulla condizione giovanile non puĆ² escludere dallāambito della discussione la Cina, il Paese piĆ¹ popoloso al mondo e destinato a contendere agli Stati Uniti la palma di prima potenza del globo a livello economico, politico e militare. Al di lĆ delle diverse visioni sullāaccordo provvisorio firmato con Pechino, la possibilitĆ di avere una rappresentanza cinese conferisce unāimportanza ulteriore al Sinodo che si apre oggi.
All'insegnaĀ del confronto
La voce dei giovani durante il Sinodo non rimarrĆ confinata nel documento finale delle fasi preparatorie ma troverĆ spazio nei Circoli Minori con la presenza di 36 uditori in rappresentanza dei ragazzi dei diversi continenti. Pur non avendo diritto di voto, a loro sarĆ permesso di parlare una volta durante i lavori in modo tale da dare spunti agli interventi dei Padri Sinodali. Il coinvolgimento dei fedeli, dāaltronde, ĆØ stato anche il tratto distintivo dei giorni della riunione pre-sinodale: come ci ha raccontato una delle ragazze, Enkolina, che hanno partecipato al ciclo di incontri precedenti allāapertura dellāAssemblea di oggi. IlĀ lavoro dei gruppi composti da giovani si ĆØ caratterizzato per il confronto reale ed ha portato ad un testo che ha affrontato temi reali come il lavoro, la sessualitĆ e il ruolo della donna. Questa fase di consultazione ha prodotto un documento che indirizzerĆ i Padri Sinodali nel prossimo mese. L'eventoĀ che si apre oggi, dunque, si propone di essere una doppia occasione: per i giovani che possono farsi ascoltare con piĆ¹ attenzione dalla Chiesa; per quest'ultimaĀ ā a sua volta ā che ha lāopportunitĆ di farsi conoscere da loro superando i pregiudizi instillati dalle semplificazioni dei media e dai tradimenti di alcuni ministri infedeli. Con il Sinodo, la Chiesa puĆ² far sua la lezione cuiĀ Papa FrancescoĀ ha fatto riferimento durante la visita apostolica nei Paesi Baltici: āMolti giovani non ci chiedono nulla perchĆ© non ci ritengono interlocutori significativi per la loro esistenza (ā¦) chiedono espressamente di essere lasciati in pace, perchĆ© sentono la presenza della Chiesa come fastidiosa e perfino irritanteā. Di fronte a questa triste constatazione, occorre reagire mostrandosi come una ācomunitĆ trasparente, accogliente, onesta, attraente, comunicativa, accessibile, gioiosa e interattivaā. Questa ĆØ la āricettaā offerta da Papa Francesco e che la Chiesa intende applicare a partire da oggi.
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