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Il Santo Padre : “L’energia non sia fonte di conflitto ma di dialogo”

“Rivolgo un caloroso saluto a quanti partecipano al National Day della Santa Sede all’Expo 2017 di Astana, estendendolo a tutti coloro che in diversi modi hanno contribuito alla preparazione e allo svolgimento di tale evento, come pure ai numerosi visitatori”. Con queste parole Papa Francesco ha aperto il suo messaggio a quanti parteciperanno all’evento, attualmente in fase di svolgimento, iniziato il 10 giugno scorso, con conclusione prevista il 10 settembre prossimo: “Sono lieto che il Kazakistan ospiti l’Esposizione internazionale dedicata al tema ‘Energia Futura’ – ha scritto ancora il Santo Padre -. E’ molto importante riflettere con serietà e responsabilità sulle modalità con cui, nei prossimi anni, l’umanità adopererà, anche mediante nuove e innovative tecnologie, le risorse energetiche che ha ricevuto in dono, in eredità comune. Ne siamo tutti consapevoli: da tali modalità dipendono sia la salute del pianeta, sia il benessere delle nostre società”.

Dialogo e concentrazione

Tale benessere, secondo il Pontefice, è “da intendersi in modo integrale, non solamente come prosperità economica o capacità di consumo. Dobbiamo piuttosto fare in modo che l’energia venga messa al servizio di ciò che ci rende migliori, di ciò che fa fiorire e fruttificare la nostra umanità, che, per sua natura, è portata verso la relazione, verso gli altri, verso la solidarietà, verso l’amore”. In una prospettiva di dialogo fra i diversi settori sociali che impedisca che le risorse energetiche siano fonte di conflitto, “‘Energia Futura’ non è solo un compito per ricercatori, tecnologi o investitori: anche il mondo della cultura, della politica, dell’educazione e quello religioso sono interpellati. Rivolgendomi a voi che vi trovate in Kazakistan, non posso non pensare alla consuetudine di dialogo e concertazione tra le religioni che si va affermando in codesto Paese così ricco etnicamente, culturalmente e spiritualmente”.

Energia, giustizia e pace

Concludendo il suo messaggio, il Pontefice ha ricordato un passaggio della sua Enciclica Laudato sì, nel quale spiegava che “i testi religiosi classici possono offrire un significato destinato a tutte le epoche, posseggono una forza motivante che apre sempre nuovi orizzonti […]. I principi etici che la ragione è capace di percepire possono riapparire sempre sotto diverse vesti e venire espressi con linguaggi differenti, anche religiosi” (n. 199). Per questo, ha detto ancora Papa Francesco, “è importante che ciascuno scopra, nella propria fede, le motivazioni e i principi che rendono possibile o comunque favoriscono l’impegno, il coraggio di migliorare e perseverare, il vivere insieme e la fratellanza… Il modo in cui usiamo le risorse energetiche è un indicatore di come stiamo svolgendo il compito che – secondo molte tradizioni religiose – ci è stato affidato da Dio di prenderci cura del pianeta sul quale viviamo e dei nostri fratelli in umanità, vicini o lontani nello spazio e nel tempo. Se usiamo l’energia in modo solidale e sostenibile, allora stiamo svolgendo bene tale compito. Altrimenti, no. È in gioco la nostra stessa dignità; sono in gioco la giustizia e la pace”.

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