Il rinnovamento delle Confraternite

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Spesso il termine “confraternita” sembra evocare qualcosa di passato, espressione di una devozione ritenuta ormai soltanto folcloristica: pensiamo ad esempio ai flagellatori, di molte confraternite del Sud Italia o di alcune regioni della Spagna, in cui i membri si infliggono pene corporali ad espiazioni dei peccati commessi, durante lunghe e talvolta cruente celebrazioni pubbliche.

Dopo il Concilio

Con il rinnovamento portato dal Concilio Vaticano II, che ha valorizzato la funzione dei laici permettendo così la nascita di tanti movimenti e associazioni, espressione di un laicato sempre più attivo e presente nella Chiesa, sembrerebbe dunque che la funzione delle Confraternite si sia oramai esaurita, retaggio di un’epoca ormai tramontata. Il nuovo codice di diritto canonico le include genericamente tra le aggregazioni laicali, senza più darne una specifica disciplina come faceva invece il codice del 1917. Ma la loro funzione e vitalità non è però tramontata.

La storia

Le Confraternite hanno rappresentato per secoli l’unica manifestazione di associazionismo laicale all’interno della Chiesa: sono state l’espressione della vitalità dei “semplici fedeli”, non consacrati. Le Confraternite rappresentano infatti la forma associativa volontaria più capillarmente diffusa nell’Europa cristiana almeno a partire dal sec. XIV:

Questa prima forma di associazionismo sorge in primo luogo per garantire un cammino spirituale ai loro membri, semplici fedeli che volevano testimoniare pubblicamente la fede e quindi diffonderla, ma anche desideravano esercitare opere di carità, in un periodo – quello medievale – in cui occorreva sopperire alle necessità legate all’assoluta mancanza di qualsiasi forma di assistenza pubblica.

Dal XIII al XV secolo in Italia la gran parte dei laici adulti cristiani è iscritta nelle Confraternite, molti anche in più Confraternite, per rafforzare i loro vincoli spirituali e temporali: si pensi che a Roma, ancora tra le due guerre, era quasi normale che la stessa persona militasse in più Confraternite.

Questa testimonianza di fede, che si esprime ancor oggi attraverso celebrazioni liturgiche e processioni particolarmente curate, con i confratelli rivestiti dai loro caratteristici abiti, assume oggi un valore ancora prezioso, perché aggancia la tradizione con le novità portate dal Concilio. Si mantiene viva quella fede, talvolta semplice e immediata, ma ben radicata nel popolo, che sicuramente costituisce ancora oggi un’efficace forma di evangelizzazione.

Papa Francesco

Ne parla in questi termini anche Papa Francesco nell’Esortazione apostolica Evangelii Gaudium, sottolineando il valore della pietà popolare e della devozione di cui le Confraternite sono depositarie. Il Santo Padre vi dedica un intero paragrafo, intitolato la “Forza evangelizzatrice della pietà popolare” (nn. 122-126), in cui si legge tra l’altro “Siamo chiamati ad incoraggiarla e a rafforzarla..le espressioni della pietà popolare hanno molto da insegnarci e, per chi è in grado di leggerle, sono un luogo teologico a cui dobbiamo prestare attenzione, particolarmente nel momento in cui pensiamo alla nuova evangelizzazione” (nr. 126).

Un valore e una ricchezza che Papa Francesco ribadiva ancora in Piazza San Pietro il 5 maggio del 2013 nell’omelia della Messa dell’Incontro mondiale delle Confraternite per l’Anno della Fede, con queste parole: “Voi avete una missione specifica e importante, che è quella di tenere vivo il rapporto tra la fede e le culture dei popoli a cui appartenete, e lo fate attraverso la pietà popolare. Quando, ad esempio, voi portate in processione il Crocifisso con tanta venerazione e tanto amore al Signore, non fate un semplice atto esteriore; voi indicate la centralità del Mistero Pasquale del Signore, della sua Passione, Morte e Risurrezione, che ci ha redenti, e indicate a voi stessi per primi e alla comunità che bisogna seguire Cristo nel cammino concreto della vita perché ci trasformi”.

Le funzioni

L’esercizio della carità è l’altro aspetto per cui l’attività delle Confraternite ha ancora oggi un ruolo di rilievo nell’attività del laicato nella Chiesa. Nei secoli scorsi molte di esse nacquero con la finalità di attuare le opere di misericordia corporale; non dimentichiamo che i primi ospedali di Roma furono fondati proprio dalle Confraternite.

Così, accanto alla testimonianza di fede, questi fedeli si riunirono insieme per poter tradurre in opere la fede cristiana professata: il desiderio di soccorrere in qualunque modo i bisognosi, nasceva come espressione della fede. Soccorso che andava anche dopo la morte, assicurando una degna sepoltura ai cadaveri che spesso venivano abbandonati nelle strade e nelle campagne: da qui le numerose Confraternite c.d. “della Buona morte”.

Soprattutto nella settima opera di Misericordia, Seppellire i morti, le Confraternite svolgono dunque per più secoli un servizio di carità davvero unico: in un periodo in cui non esistono cimiteri pubblici, in cui nei periodi di pestilenza i cadaveri sono abbandonati nelle strade e nei campi, le Confraternite della Buona morte svolgono il poco piacevole e spesso pericoloso compito, specie nei periodi di pestilenza, di “dare degna sepoltura”.

L'attualità

Sebbene più nascosta, l’attività di carità è ancora presente e fondamentale nel modo di operare di quasi tutte le Confraternite: sono ovviamente cambiate e aggiornate le opere – oggi non necessita più seppellire i morti abbandonati – ma rimane lo stesso spirito di nascondimento e umiltà, la stessa attenzione ai bisogni dei più poveri. Uguale è la dedizione alle sofferenze degli uomini, soprattutto verso quelli più dimenticati.

L’opera di evangelizzazione delle Confraternite, in questo spirito di rinnovamento, si rivolge anche alla formazione culturale cristiana. Così quest’anno a Roma le Confraternite organizzano, per il terzo anno consecutivo, un Corso sull’arte cristiana nelle Chiese, dedicato alle Memorie e alle Reliquie dei Santi custodite a Roma: dal 14 novembre, nella Chiesa di San Giovanni Battista de’ Fiorentini, studiosi ed esperti d’arte terranno quattro incontri, aperti a tutti, a cui faranno seguito a gennaio tre Visite guidate. Si possono trovare notizie dettagliate sul sito www.confraterniteroma.it.

mons. Antonio Interguglielmi: