In occasione del 40esimo anniversario dell’elezione di Giovanni Paolo II il presidente della Polonia, Andrzej Duda, ha voluto fare visita a Roma e in Vaticano. La mattina del 14 ottobre alle ore 10 il Presidente è stato ricevuto da Francesco nella biblioteca del Palazzo Apostolico. Invece il pomeriggio ha voluto fare un pellegrinaggio privato sulle orme di san Giovanni Paolo II visitando un santuario tanto amato dal Papa polacco, la Mentorella, nelle montagne laziali, sopra Palestrina. Il santuario della Madonna delle Grazie, custodito dalla metà del XIX secolo dai padri resurrezionisti polacchi, fu visitato dal card. Karol Wojtyła nove giorni prima dalla sua elezione a Vescovo di Roma.
La storia di questo luogo è legata all’emigrazione polacca che si verificò dopo la spartizione della Polonia tra Russia, Prussia e Austria alla fine del XVIII secolo. Tra i numerosi emigrati ci fu Bogdan Jański, che viveva a Parigi e che dopo una conversione spirituale, nel 1835 circa, scoprì in sé una vocazione alla vita apostolica. Voleva servire Dio e aiutare i suoi compatrioti, sia in esilio che in Patria, nella rinascita spirituale e morale. I suoi sogni si avverarono nel 1836 quando, insieme a un gruppo di compagni, organizzò la prima comunità in una piccola casa parigina: si chiamarono i resurrezionisti. I fratelli pregavano insieme, studiavano la Sacra Scrittura e allo stesso tempo aiutavano gli emigranti polacchi. Purtroppo, Jański morì già nel 1840 e la regola della nascente congregazione fu scritta dal nuovo superiore della comunità, padre Piotr Semenenko. La domenica di Pasqua del 1842, nelle catacombe di San Sebastiano a Roma i primi sette resurrezionisti inviati a studiare in Italia emettevano i loro voti religiosi. La nuova congregazione cercava una sede a Roma e l’aiuto ai resurrezionisti venne da Papa Pio IX, che nel 1857 affidò loro un santuario mariano vicino a Roma, in un posto isolato chiamato la Mentorella di cui sono custodi fino ad oggi. In questo santuario è conservata una statua lignea della Madonna delle Grazie datata al XII-XIII secolo da sempre venerata dalla popolazione locale.
Questo santuario, sperduto tra le montagne del Lazio, sarebbe rimasto uno dei tanti luoghi di pellegrinaggio provinciali sconosciuti al grande pubblico, se tra i fedeli che visitavano il santuario non ci fosse stato un prete polacco che studiò a Roma e di ritorno in Patria divenne arcivescovo di Cracovia e cardinale: Karol Wojtyła. Venne qui anche il 7 ottobre 1978, nove giorni prima della sua elezione alla Sede di Pietro. Ecco perché la Mentorella – con sorpresa di molti – fu meta del suo primo viaggio papale fuori Roma, il 29 ottobre 1978, due settimane dopo l'elezione: il Papa venne qui per affidare il suo pontificato alla Madre di Dio, la Madonna delle Grazie. In quell’occasione pronunciò un sermone sull'importanza della preghiera nella vita degli uomini. Per ricordare la storica visita al santuario venne messa qui una targa con le parole del Papa: “Molte volte durante i miei soggiorni a Roma ho visitato il Santuario della Madonna alla Mentorella. Volevo venire qui per cantare ‘il Magnificat’ sulle montagne. È un posto che mi aiuta a pregare, ecco perché oggi volevo venire qui.” Durante il suo lungo pontificato, il Santo Padre ha visitato il santuario altre sette volte (31 marzo 1979, 28 dicembre 1987, 17 aprile 1990, 27 dicembre 1991, 30 dicembre 1996, 28 ottobre 1997 e 3 febbraio, 2000), ma queste erano visite puramente private, durante le quali il Papa, in solitudine, pregava e riposava. Questo legame di Giovanni Paolo II con la Mentorella spiega perché il presidente Duda è voluto venire qui per ricordare il 40ersimo dell’elezione del suo connazionale a Papa.