“Venendo oggi in mezzo a voi, cari fratelli e sorelle di Albania, in questa piazza dedicata ad una umile e grande figlia di questa terra, la beata Madre Teresa di Calcutta, voglio ripetervi questo saluto: pace nelle vostre case, pace nei vostri cuori, pace nella vostra Nazione.” È questo il messaggio di pace e speranza che il Papa comunica ai fedeli riuniti nella piazza “Madre Teresa” di Tirana, durante l’omelia della Santa Messa.
Il Papa ricorda come nel passato, le porte dell’Albania erano state chiuse, a causa di un regime che per decenni ha imposto a tutto il popolo privazioni e impediva loro la libertà religiosa. Un regime che essendo spaventato dall’amore di Cristo, cercava in tutti in modi di bandirlo dal cuore dell’uomo e dalla storia del Paese.
Il Santo Padre dedica anche un pensiero a tutti quei cristiani non hanno abbassato la testa di fronte alle minacce, ma hanno proseguito sulla via della loro fede: “Mi reco spiritualmente a quel muro del cimitero di Scutari, luogo-simbolo del martirio dei cattolici dove si eseguivano le fucilazioni, e con commozione depongo il fiore della preghiera e del ricordo grato e imperituro. Il Signore è stato accanto a voi, carissimi fratelli e sorelle, per sostenervi; Egli vi ha guidato e consolato e infine vi ha sollevato su ali di aquila come un giorno fece con l’antico popolo d’Israele, come abbiamo sentito nella prima lettura. L’aquila, raffigurata nella bandiera del vostro Paese, vi richiami al senso della speranza, a riporre sempre la vostra fiducia in Dio, che non delude ma è sempre al nostro fianco, specialmente nei momenti difficili”.
Papa Francesco conclude la sua omelia facendo notare che oggi le porte dell’Albania sono state riaperte e sprona ogni battezzato ad assolvere il suo compito: portare la buona notizia del Vangelo e la testimonia nell’amore e nella carità; ricorda le tante persone che hanno sofferto per Cristo e rivolgendosi alla Chiesa presente in Albania la ringrazia “per il tuo esempio di fedeltà. Non dimenticatevi del nido, della tua (vostra) storia lontana, anche delle prove; non dimenticate le piaghe, ma non vendicatevi. Andate avanti a lavorare sulla speranza di un futuro grande!”