“Quante volte abbiamo sentito nei nostri quartieri, nei negozi: ‘Guarda quello o quella, tutte le domeniche a Messa e poi fa questo, questo, questo, questo…’. E la gente si scandalizza”. E’ uno stralcio dell’omelia pronunciata da Papa Francesco nella Messa a Santa Marta. Secondo il Pontefice c’è un “momento favorevole” per accogliere il dono gratuito della grazia di Dio e quel momento è “adesso”. Il cristiano deve avere un cuore sgombro “dal rumore mondano” che è poi il “rumore del diavolo”. “Noi dobbiamo essere attenti per capire il tempo di Dio – ha aggiunto – quando Dio passa per il nostro cuore”. Gesù ha rovesciato la logica dell’“occhio per occhio” con quella del “porgi l’altra guancia”, con le due miglia fatte insieme a chi ti ha costretto a farne uno.
Il vescovo di Roma ha sottolineato che un cuore “libero dalle passioni” è “custodito dall’umiltà, dalla mitezza, mai dalle lotte, dalle guerre”. Ha parlato anche dell’importanza di “non dare motivo di scandalo a nessuno” perché non vengano criticati il nostro ministero e la nostra testimonianza cristiana. Citando San Paolo ha poi invitato i fedeli a custodire il cuore per essere di Dio sempre, “nelle tribolazioni, nelle necessità, nelle angosce, nelle percosse, nelle prigioni, nei tumulti, nelle fatiche, nelle veglie, nei digiuni”. “Ma – ha concluso – sono cose brutte tutte queste e io devo custodire il mio cuore per accogliere la gratuità e il dono di Dio? Sì! E come lo faccio? Continua Paolo: ‘Con purezza, con sapienza, con magnanimità, con benevolenza, con spirito di santità’. L’umiltà, la benevolenza, la pazienza, che soltanto guarda Dio, e ha il cuore aperto al Signore che passa”.