Favorire il dialogo e la coabitazione pacifica tra gruppi di etnie e religioni diverse, questa è la viva esortazione rivolta da Papa Francesco ai vescovi del Centrafrica, ricevuti in udienza in occasione della visita ad Limina. In particolare, ha esortato i presuli a testimoniare i “valori fondamentali della giustizia, della verità, della probità che sono alla base di ogni rinnovamento, promuovendo il dialogo e la coabitazione pacifica tra i membri delle differenti religioni ed etnie, favorendo anche la riconciliazione e la coesione sociale che è una chiave per l’avvenire”. Un impegno particolare, sottolinea, deve essere svolto nella formazione delle coscienze dei laici, affinché forti della Dottrina Sociale della Chiesa, possano assumere le proprie responsabilità per trasformare la società secondo il Vangelo e preparare “un futuro felice per il popolo”.
Una parte del discorso del Pontefice è stata poi dedicata alle famiglie che, annota, “sono le prime vittime delle violenze e che sono troppo spesso destabilizzate o distrutte in ragione dell’allontanamento di uno dei coniugi”, della “povertà, della discordia, delle separazioni”. E’ fondamentale, ribadisce il Papa, che le famiglie siano “protette e difese” anche come luogo dove si apprende la cultura del “perdono, della pace e della riconciliazione” di cui il Centrafrica ha tanto bisogno. Dal Papa dunque l’incoraggiamento ai vescovi a “prestare alla pastorale familiare tutta l’attenzione che merita e a non scoraggiarsi davanti alle resistenze provocate dalle tradizioni culturali, dalla debolezza umana o dalle nuove colonizzazioni ideologiche che si diffondono ovunque”. Infine Francesco ha ringraziato l’intera Chiesa centrafricana per le opere di carità e di promozione umana svolte in favore dei bisognosi. Non manca di rivolgere un pensiero speciale a religiosi e religiose affinché, nell’Anno della Vita Consacrata, trovino “un’occasione di approfondimento della loro vocazione e della loro unione con Cristo”.