“Quando vidi da Roma questa catastrofe sentii che avrei dovuto essere qui. Quel giorno decisi di fare il viaggio qui”. Sono le parole di Papa Francesco durante la Messa a Tacloban, nelle Filippine, zona devastata nel 2013 dal tifone Yolanda-Haiyan che causò 6mila vittime. La visita del Pontefice è stata disturbata dalle cattive condizioni meteorologiche che hanno colpito in queste ore la regione. Infatti il vescovo di Roma ha dovuto anticipare il rientro a Manila di quattro ore. Nel corso dell’omelia ha preferito parlare a braccio in spagnolo con traduzione simultanea in inglese. “Sono venuto per stare con voi – ha detto – io non posso stare, ma Gesù può stare, sono venuto a dirvi che Gesù è con voi, il Signore che non defrauda”. Tanti di voi, ha continuato, “si sono chiesti guardando Cristo ‘perché Signore?’. A ciascuno il Signore risponde nel cuore, dal suo cuore. Non ho altre parole da dirvi”.
Il discorso del successore di Pietro è proseguito indicando ai fedeli una certezza: “Non siamo soli, abbiamo una madre, abbiamo Gesù, non siamo soli e abbiamo tanti fratelli che in questo momento di catastrofe sono venuti a trovarci e in questo momento ci sentiamo più fratelli e sorelle, perché ci conosciamo l’un l’altro, e l’unico messaggio dal mio cuore è di perdonarmi che non trovo altre parole”. Conclusa la celebrazione il Papa ha benedetto dall’esterno un Centro per i poveri a lui dedicato e ha salutato brevemente sacerdoti, religiose, religiosi, seminaristi e altre famiglie superstiti del tifone che lo aspettavano nella cattedrale di Palo.