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Il Pontefice ai circensi: “Siate artigiani della meraviglia, messaggeri della gioia di Dio”

Quest’oggi, Papa Francesco ha ricevuto nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico, in Vaticano, i membri dell’Associazione Esercenti dello Spettacolo Viaggiante. Di seguito riportiamo il testo completo del suo intervento.

“Cari fratelli e sorelle,
do il mio cordiale benvenuto a voi, che appartenete al mondo dello spettacolo viaggiante, qui rappresentati dalla vostra Associazione Nazionale (Anesv), e ringrazio il Presidente per le sue cortesi parole. Estendo il mio saluto ai vostri familiari e colleghi che non hanno potuto essere presenti, con un pensiero particolare per i bambini, gli anziani e i malati.

So bene che la vita del lavoro itinerante non ĆØ una vita facile. Conosco i disagi che incontrate con le vostre famiglie, nel vostro continuo andare di luogo in luogo. Si tratta delle difficoltĆ  a recuperare le piazze di sosta delle attrazioni; a trovare gli spazi adatti per le vostre carovane, dovendo rimanere a volte in luoghi fuori dalla cittĆ ; a fermarvi in comunitĆ  che non sempre apprezzano il valore sociale di questo tipo di spettacolo. Non scoraggiatevi, ma continuate il vostro cammino, perchĆ© le nostre cittĆ  e i nostri paesi non perdano il gusto di questa peculiare bellezza attraverso la vostra presenza, la vostra arte, la vostra gioia.

Il vostro ĆØ un cammino che, grazie a Dio, ĆØ illuminato dalla fede, una fede che vivete soprattutto in famiglia, e questo ĆØ molto importante: la famiglia in cammino con Dio, animata dalla fiducia nella Provvidenza. Una fede che trova anche nelle diverse parrocchie che attraversate dei luoghi di riferimento per la sosta spirituale: per la partecipazione all’Eucaristia, la preparazione e la celebrazione dei Sacramenti, per un consiglio e un aiuto fraterno della comunitĆ . Per questo, auspico che tra le vostre comunitĆ  viaggianti e le comunitĆ  parrocchiali ci sia sempre lā€™apertura, lā€™incontro, il desiderio di conoscersi e condividere momenti di vita e di preghiera.

Nel mio incontro con tutto il mondo dello spettacolo viaggiante, nel mese di giugno dellā€™anno scorso, ho sottolineato che voi siete ‘artigiani della festa, della meraviglia, artigiani del bello, chiamati ad alimentare sentimenti di speranza e di fiducia’. Eā€™ vero: la vostra ĆØ una bellezza ‘artigianale’, diversa da quella prodotta dalle grandi potenze del divertimento, che risulta un poā€™ ‘asettica’, direi poco umana. Vi confesso che io preferisco la vostra, che profuma maggiormente di stupore, di incanto, e che perĆ² ĆØ frutto di ore e ore di duro lavoro. Una giostra non finisce di meravigliare, genera una gioia dolce, nei piccoli e nei grandi. Anche i grandi ritrovano la gioia dellā€™infanzia, lƬ; diventano un poā€™ bambini e crescono con il tornare alle radici della memoria dellā€™infanzia.

In effetti, la vocazione della vostra vita e del vostro lavoro ĆØ gioia. Io penso che, se risaliamo allā€™origine di ognuno dei vostri spettacoli, delle vostre ‘carovane’, troviamo sempre qualcuno ā€“ un nonno, una nonna, un bisnonnoā€¦ ā€“ che si ĆØ appassionato di questo tipo di spettacolo, ha sentito una vocazione gioiosa, e per questo ĆØ stato disposto a fare anche grandi sacrifici. Eā€™ una vocazione che diventa subito missione: la missione di offrire alla gente, ai bambini ma anche agli adulti e agli anziani, occasioni di divertimento sano, pulito. Eā€™ divertimento sano e pulito, senza la necessitĆ  di andare ā€œin bassoā€ a cercare materiale per divertire la gente. Divertimento sano e pulito. E dentro questa vocazione e missione, come puĆ² non esserci la mano di Dio? Dio ci ama e vuole che siamo felici. Dovunque cā€™ĆØ una gioia semplice, pulita, cā€™ĆØ la sua impronta. PerciĆ², se sapete conservare questi valori, questa genuinitĆ  e semplicitĆ , voi siete messaggeri della gioia che piace a Dio, e che viene da Lui.

Cari fratelli e sorelle, vi affido tutti alla materna protezione di Maria nostra Madre, lei vi accompagni sempre nel vostro andare e nel vostro sostare. Benedico di cuore tutti voi, i vostri cari e il vostro lavoro. E vi chiedo, per favore, di non dimenticarvi di pregare per me. Grazie”.

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