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IL PONTEFICE: “AD ASSISI PER PREGARE, NON PER UNO SPETTACOLO”

“Oggi uomini e donne di tutto il mondo saremo ad Assisi non per uno spettacolo, ma semplicemente per pregare per la pace”. Papa Francesco ha affidato a un tweet il suo pensiero prima di partire in elicottero alla volta di Assisi, dove parteciperĆ , insieme agli altri leader religiosi, all’evento “Sete di pace”, organizzato dalla ComunitĆ  di Sant’Egidio, dalla diocesi di Assisi e dalle Famiglie Francescane. Bergoglio, secondo l’Osservatore Romano, ha scritto una lettera ai vescovi di tutto il mondo perchĆ© “nelle diocesi si preghi insieme agli uomini di buona volontĆ ”. Dio, ha aggiunto, “Padre di tutti, cristiani e non, vuole la pace. Non esiste un dio della guerra, quello che la fa ĆØ il diavolo. Preghiamo perchĆ© Dio ci dia un cuore di pace, oltre le divisioni delle religioni”.

Dopo l’inaugurazione nei vari panel dell’evento si ĆØ parlato delle grandi emergenze del pianeta, in primis dei migranti, con un faro puntato sui tanti focolai di conflitto, come Iraq, Siria, Africa. Guerra che ĆØ tra le cause di questo fenomeno epocale delle migrazioni. Dall’Iraq la voce di padre Rebwar Audish Basa: “Da quando sono nato la mia patria ĆØ in guerra. Ho perso tante persone care che sono state uccise nelle diverse guerre, attentai o attacchi. ho perso parenti amici, professori, sacerdoti che sono stati miei maestri. Mi viene da piangere, ma sogno di vedere un Iraq in pace, unito, libero, stabile, protettore del suo patrimonio multiculturale, multireligioso, multietnico”. E poi i riflettori sulla Siria e in particolar modo su Aleppo, la Sarajevo dei nostri giorni sui quali da anni il fondatore di Sant’Egidio, Andrea Riccardi, richiama l’attenzione del mondo.

Infine l’Africa. Secondo il vice ministro agli Esteri Mario Giro stiamo assistendo a fondamentali cambiamenti antropologici: “Si diffonde tra le nuove generazioni una mentalitĆ  individualista, competitiva e materialista. Le cittĆ  crescono e si trasformano, come ‘cittĆ  dei flussi’ in cui rapidi sono i cambiamenti e piĆ¹ difficile ĆØ l’integrazione”. Cruciale allora “ĆØ il miglioramento della quantitĆ  e della qualitĆ  dell’istruzione – come ha rilevato lo scrittore ivoriano Venance Konan – per un’Africa piĆ¹ all’altezza delle sfide della globalizzazione, e piĆ¹ capace di giocarvi un ruolo diverso dalla semplice comparsa”. Per l’arcivescovo di Jos (Nigeria) Mons. Kaigama, ĆØ necessario proteggere e salvaguardare la famiglia come uno dei tesori piĆ¹ preziosi dell’Africa.

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