Una famiglia di profughi provenienti dalla Siria è stata accolta in Vaticano. E’ quanto dichiara l’Elemosineria Apostolica attraverso un comunicato. Papa Francesco in pochi giorni è passato dalle parole ai fatti. E così un appartamento vicino San Pietro è stato messo a disposizione del nucleo familiare siriano composto da padre, madre e due figli. La famiglia, di Damasco, è cristiana di rito greco-melchita cattolico, del Patriarcato di Antiochia. In base alla legge, si ricorda nella nota, per i primi sei mesi dalla presentazione della domanda d’asilo i richiedenti protezione internazionale non possono lavorare. In questo periodo saranno, dunque, “assistiti e accompagnati dalla comunità parrocchiale di Sant’Anna”. Fino alla decisione italiana di riconoscere o meno lo status di rifugiati, si legge ancora nel comunicato, “non è possibile fornire altre informazioni che riguardano questa famiglia accolta dalla parrocchia di Sant’Anna in Vaticano”.
Per tale motivo, al fine di tutelarli in questo cammino di riconoscimento, si chiede ai mass media “di rispettare la loro volontà di non essere cercati e intervistati”. Inoltre una seconda famiglia a breve verrà accolta, da parte dell’altra parrocchia vaticana, quella di San Pietro; l’Elemosineria non darà “alcuna notizia fino alla conclusione dei necessari adempimenti”. Da alcuni giorni, poi, riferisce l’Elemosineria Apostolica, “un moderno ambulatorio mobile, donato alcuni anni fa dalla Baviera al Papa e fino ad oggi riservato solamente agli eventi da Lui presieduti, è stato messo a disposizione alcune volte a settimana per assistere i profughi nei centri di accoglienza, anche non regolari, situati nelle periferie della Città di Roma”. I volontari sono medici, infermieri e Guardie Svizzere, sono dipendenti dello Stato Vaticano, dell’Università di Tor Vergata e membri dell’Associazione di Istituto di Medicina Solidale Onlus.