Un primo passo verso la ricostruzione delle case e delle chiese distrutte dalla furia jihadista nella Piana di Ninive è stato compiuto durante la visita di una delegazione della chiesa caldea, guidata dal Patriarca Louis Raphael I Sako: la croce divelta dall’Isis è stata ricollocata al suo posto, sulla cupola della nella chiesa del Sacro Cuore. L’area della Piana è stata da poco riconquista e i danni a case e luoghi di culto sono ingenti.
I fondi per la ricostruzione
Per accelerare il processo di ricostruzione, il Patriarca caldeo ha comunicato che sono stati costituiti dei comitati e stanziati dei fondi che verranno messi a disposizione dello stesso Patriarcato e delle singole diocesi caldee in Iraq. In totale sono stati stanziati 500 milioni di dinari iracheni – circa 380 mila euro – che dovranno essere utilizzati per ricostruire le abitazioni e le chiese danneggiate dal sedicente Califfato.
In un messaggio diffuso attraverso i media del Patriarcato, è stato fatto un appello alla generosità delle parrocchie e alle comunità caldee sparse in tutto il mondo affinché si facciano carico del sostegno finanziario ai progetti di ricostruzione e ripristino delle condizioni di vivibilità nelle città liberate della Piana di Ninive. Secondo dati forniti dallo stesso Patriarcato, e riportati dall’Agenzia Fides, le prime ricognizioni hanno mostrato che Batnaya è la cittadina più devastata durante l’occupazione jihadista, e poi durante gli scontri che hanno portato all’espulsione delle milizie del califfato.