Domani 2 febbraio si celebra la Giornata per la Vita. Quest'anno come titolo è stato scelto l'emblematico: “È vita, è futuro”. Papa Francesco ha ricevuto in Sala Clementina il Direttivo del Movimento per la vita italiano.
Il discorso
Il Pontefice ha rivolto ai presenti un discorso in cui ha messo in evidenza l'importanza di difendere il valore della vita nella società contemporanea. Spiegando il senso della Giornata per la vita istituita 41 anni fa, Francesco ha detto: “mette in luce ogni anno il valore primario della vita umana e il dovere assoluto di difenderla, a partire dal suo concepimento fino al suo naturale spegnersi”. Il Papa ha voluto esordire con una premessa: “Prendersi cura della vita esige che lo si faccia durante tutta la vita e fino alla fine. Ed esige anche che si ponga attenzione alle condizioni di vita; la salute, l’educazione, le opportunità lavorative, e così via; insomma, tutto ciò che permette a una persona di vivere in modo dignitoso“.
Impegno della società tutta
Quindi, “la difesa della vita“, ha detto il Papa, “non si compie in un solo modo o con un unico gesto, ma si realizza in una molteplicità di azioni, attenzioni e iniziative” e nemmeno “riguarda solo alcune persone o certi ambiti professionali, ma coinvolge ogni cittadino e il complesso intreccio delle relazioni sociali”. Un impegno di tutti, dunque, perché la società “dovrebbe essere sempre gelosa e ferma custode della vita”. “Solo se le si fa spazio – ha aggiunto – si può guardare avanti, e farlo con fiducia.
Il concepimento non è un fatto meccanico
Ecco perché la difesa della vita ha il suo fulcro nell’accoglienza di chi è stato generato ed è ancora custodito nel grembo materno, avvolto nel seno della madre come in un amoroso abbraccio che li unisce“. Esprimendo apprezzamento per il tema scelto per il Concorso europeo proposto alle scuole di quest'anno e dal titolo 'mi prendo cura di te. Il modello della maternità', Francesco ha osservato: “Invita a guardare al concepimento e alla nascita non come a un fatto meccanico o solo fisico, ma nell’ottica della relazione e della comunione che unisce la donna e il suo bambino“.
Sull'aborto
Parole chiare, poi, contro l'aborto. Il Pontefice, infatti, ha detto: “Spegnere volontariamente la vita nel suo sbocciare è, in ogni caso, un tradimento della nostra vocazione, oltre che del patto che lega tra loro le generazioni, patto che consente di guardare avanti con speranza. Dove c’è vita, c’è speranza! Ma se la vita stessa viene violata nel suo sorgere, ciò che rimane non è più l’accoglienza grata e stupita del dono, bensì un freddo calcolo di quanto abbiamo e di ciò di cui possiamo disporre”. “Allora – ha continuato – anche la vita si riduce a bene di consumo, da usare e gettare, per noi stessi e per gli altri”. Francesco ha definito “drammatica questa visione” osservando come “purtroppo” sia “diffusa e radicata, presentata anche come un diritto umano, e quante sofferenze causa ai più deboli dei nostri fratelli!” Ma ha invitato a non rassegnarsi mai e a guardare con consolazione alla presenza di molti giovani nel Movimento. A loro ha detto: “è bello che dedichiate tempo ed energie per la protezione della vita e il sostegno dei più indifesi. Questo vi rende più forti e come un volano di rinnovamento anche per chi ha più anni di voi”.
Il riconoscimento al Movimento
Il Papa ha riconosciuto poi il prezioso lavoro svolto dal Movimento, radicato nella fede cattolica ed esempio di laicità virtuosa: “Nella vostra azione culturale avete testimoniato con franchezza che quanti sono concepiti sono figli di tutta la società, e la loro uccisione in numero enorme, con l’avallo degli Stati, costituisce un grave problema che mina alle basi la costruzione della giustizia, compromettendo la corretta soluzione di ogni altra questione umana e sociale”.
L'appello ai politici
Ma per l'occasione della Giornata per la Vita di domani, Francesco ha voluto rivolgere un appello ai politici per un impegno deciso a difesa di questo bene prezioso. A loro, il Papa ha chiesto, “a prescindere dalle convinzioni di fede di ognuno”, di porre “come prima pietra del bene comune la difesa della vita di coloro che stanno per nascere e fare il loro ingresso nella società, alla quale vengono a portare novità, futuro, speranza. Non si lascino condizionare da logiche che mirano al successo personale o a interessi solo immediati o di parte, ma guardino sempre lontano, e con il cuore guardino a tutti“.