Il saluto rivolto nell’aula nuova del Sinodo al Papa dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente uscente della Conferenza episcopale italiana, ha aperto i lavori della 70^ assemblea generale della Cei, chiamata, tra le altre cose, a votare la terna di candidati dalla quale il S. Padre sceglierà il nuovo presidente. Poche parole che hanno preceduto l’intervento del Pontefice che ha consegnato un testo scritto ai vescovi, prima di un dibattito a porte chiuse. “A nome di tutti i Vescovi delle Chiese che sono in Italia, Le esprimo la più viva e affettuosa riconoscenza per la Sua presenza tra noi, segno della premura pastorale con cui ci segue, ci accompagna e ci guida. A nostra volta – animati da un forte spirito di comunione con il successore di Pietro – siamo qui con la disponibilità ad accogliere con docilità la Sua parola autorevole e incisiva, per una sequela sempre maggiore del Signore” ha detto Bagnasco.
Una stagione difficile
Il cardinale ha proseguito ricordando che “di questa stagione conosciamo complessità e contraddizioni, attese e opportunità: non intendiamo cedere a frustrazioni e lamentele, consapevoli che la missione affidataci sgorga dall’incontro cercato, coltivato e custodito con Gesù Cristo, Crocifisso e Risorto. In lui prende volto il nostro essere Chiesa, comunità dal cuore ardente e misericordioso, che trova la sua unica e vera grandezza nel servizio umile e generoso. Avvertiamo – e Lei, Santità, ce lo testimonia con coraggio apostolico – che questa rimane la via maestra per fecondare con la gioia del Vangelo la cultura e la società odierna, cosicché la luce di Cristo possa illuminare ogni uomo”.
Attenzione ai giovani
Bagnasco ha ricordato che i vescovi italiani in questo preciso momento storico vogliono “prestare attenzione soprattutto ai giovani. In sintonia con gli Orientamenti pastorali del decennio e il Sinodo da Lei indetto, vogliamo non soltanto farci carico degli aneliti e delle domande che le nuove generazioni portano nel cuore, ma anche ascoltarne con sollecitudine la voce. Le loro condizioni di vita, la loro capacità di stare insieme e il loro desiderio di costruire il domani ci interpellano e chiamano in causa la nostra responsabilità educativa e testimoniale; l’incontro con loro ci aiuta a riscoprire ogni giorno il primato di Dio nella nostra vita per pensare e agire in quella libertà che nasce dalla verità”. Dopo aver assicurato a nome di tutti il pieno sostegno al futuro presidente, l’arcivescovo di Genova ha concluso citando le parole pronunciata dal Papa pochi giorni fa davanti alla Madonna di Fatima: “Sotto la protezione di Maria, siamo nel mondo sentinelle del mattino che sanno contemplare il vero volto di Gesù Salvatore, quello che brilla a Pasqua, e riscoprire il volto giovane e bello della Chiesa, che risplende quando è missionaria, accogliente, libera, fedele, povera di mezzi e ricca di amore”.
Il ringraziamento al cardinale
“Ringrazio il cardinale Bagnasco per le sue parole – ha replicato il Pontefice – Vorrei ringraziare lui per questi 10 anni di servizio e per la pazienza che ha avuto con me. Non è facile lavorare con questo Papa” ha poi ammesso. “In questo lavoro posso dire che ci vogliamo bene. Infatti c’è’ un’amicizia bella. Soltanto ho una paura – ha scherzato – quanto mi farà pagare sabato prossimo per entrare a Genova?”. Il 27 maggio, infatti, il s. Padre sarà in visita pastorale nel capoluogo ligure. Poi ancora una battuta, alludendo alla recente elezione di Bagnasco alla guida del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa: “Grazie tanto ma lei non è tanto abituato (a lasciare, ndr): passa da una presidenza all’altra”.
Dialogo aperto
Francesco ha poi comunicato ai vescovi la sua intenzione di non leggere il discorso preparato, dando via invece a un botta e risposta con loro. “Ho scritto una cosa che volevo dirvi ma poi leggendo e rileggendo ho visto che era più una meditazione che un’introduzione. Ho pensato di lasciarlo a voi come un servizio, ognuno se lo porta, lo legge e rilegge per aiutare la Conferenza episcopale per andare avanti, per dare più frutti. Adesso meglio un dialogo sincero. Si domandano le cose chiaramente. Senza paura. Quando quello che presiede non permette il dialogo regna il chiacchiericcio. E io sono disposto a sentire opinioni non piacevoli a me, infatti sono qui come ‘servo dei servi di Dio’. Ascoltarvi – ha poi concluso – è quello che debbo fare. Facendo insieme il dialogo. Fino alle 19. Se non c’è niente da dire, finiamo prima”. Ipotesi improbabile, visti i temi sul tappeto.
Il programma
I lavori proseguiranno martedì mattina con la relazione del presidente uscente alle 9.15 poi inizieranno le votazioni per la scelta dei tre candidati alla successione di Bagnasco. Non è ancora chiaro se la decisione del Papa (che potrebbe scegliere anche al di fuori della terna, sebbene appaia altamente improbabile) verrà comunicata subito. Quel che è certo è che tra i favoriti c’è l’arcivescovo di Perugia cardinale Bassetti ma non sono escluse sorprese. Oltre ai giovani, uno dei temi principali su cui dibatteranno i vescovi è il lavoro, in vista della Settimana sociale dei cattolici in programma a Cagliari alla fine di ottobre. Mercoledì alle 8.30 concelebrazione eucaristica a S. Pietro mentre giovedì è in programma la conferenza stampa conclusiva.