Il 13 dicembre del 1969 Jorge Mario Bergoglio veniva ordinato sacerdote nella Compagnia di Gesù dall’arcivescovo Ramón José Castellano. “Oggi – scrive il Papa su Twitter – è l’anniversario della mia ordinazione sacerdotale. Vi chiedo di pregare per me e per tutti i sacerdoti”. Così i milioni di follower dell’account “@Pontifex” sono stati raggiunti dall’intenzione di preghiera di Francesco che 45 anni fa donava la sua vita alla Chiesa.
Dopo la professione di fede come gesuita nel ’73 seguiranno incarichi come Maestro dei novizi a Villa Barilari a San Miguel, professore presso la facoltà di teologia, consultore della provincia della Compagnia di Gesù e rettore del Collegio. Nel 1992 Giovanni Paolo II lo nomina vescovo titolare di Auca e ausiliare della capitale argentina. Il 27 giugno riceve nella cattedrale l’ordinazione episcopale proprio dal cardinale ed è in questa occasione che sceglierà come motto della sua pastorale: “Miserando atque eligendo”. Con fede e carità continuerà a rispondere ad ogni chiamata della madre Chiesa, sino all’elezione come Sommo Pontefice il 13 marzo 2013.
Pochi giorni prima dell’ordinazione Bergoglio scriveva la sua professione di fede: “Voglio credere in Dio Padre, che mi ama come un figlio, e in Gesù, il Signore, che ha infuso il suo Spinto nella mia vita per farmi sorridere e portarmi così nel regno della vita eterna. Credo nella mia storia, permeata dallo sguardo benevolo di Dio, che nel primo giorno di primavera, il 21 settembre, mi è venuto incontro e mi ha invitato a seguirlo. Credo nel mio dolore, infecondo per colpa dell’egoismo, in cui mi rifugio. Credo nella meschinità della mia anima, che vuole prendere senza mai dare … senza mai dare. Credo che gli altri sono buoni, e che devo amarli senza timore, e senza mai tradirli per cercare una sicurezza per me.
Credo nella vita religiosa. Credo che voglio amare molto. Credo nella morte quotidiana, ardente, alla quale sfuggo ma che mi sorride invitandomi ad accettarla. Credo nella pazienza di Dio, accogliente, dolce come una notte estiva. Credo che papà sia in cielo accanto al Signore. Credo che anche padre Duarte, mio confessore, sia in cielo, a intercedere per il mio sacerdozio. Credo in Maria, mia madre, che mi ama e non mi lascerà mai solo. E attendo la sorpresa di ogni giorno in cui si manifesterà l’amore, la forza, il tradimento e il peccato, che mi accompagneranno fino all’incontro definitivo con quel viso, meraviglioso che non so come sia, che sfuggo in continuazione, ma che voglio conoscere e amare. Amen.”