In occasione della 52a Giornata Mondiale della Pace, Papa Francesco ha pronunciato il suo primo Angelus dell'anno. Affacciato alla finestra dello studio del terzo piano del Palazzo Apostolico, il Santo Padre ha ricordato che oggi la Chiesa celebra la festività della Santa Madre di Dio: “Come i pastori di Betlemme, rimaniamo con lo sguardo fisso su di Lei e sul Bambino che tiene tra le braccia. E in questo modo, mostrandoci Gesù, il Salvatore del mondo, Lei, la Madre, ci benedice. Oggi la Madonna ci benedice tutti!”
Dio dà sostanza agli auguri
La Madonna, dunque, “benedice il cammino di ogni uomo e ogni donna in questo anno che inizia, e che sarà buono proprio nella misura in cui ciascuno avrà accolto la bontà di Dio che Gesù è venuto a portare nel mondo”. A non rendere sterili gli auguri di questi giorni, ha ricordato Francesco, “è la benedizione di Dio che dà sostanza”. “Oggi – ha detto il Papa – la liturgia riporta l’antichissima benedizione con cui i sacerdoti israeliti benedicevano il popolo“. Il Santo Padre ha spiegato: “Per tre volte il sacerdote ripeteva il nome di Dio, 'Signore', stendendo la mani verso il popolo radunato. Nella Bibbia, infatti, il nome rappresenta la realtà stessa che viene invocata, e così, 'porre il nome' del Signore su una persona, una famiglia, una comunità significa offrire loro la forza benefica che scaturisce da Lui. In questa stessa formula, per due volte si nomina il 'volto' del Signore. Il sacerdote prega che Dio lo 'faccia risplendere' e lo 'rivolga' verso il suo popolo, e così gli conceda la misericordia e la pace. Sappiamo che secondo le Scritture il volto di Dio è inaccessibile all’uomo; nessuno può vedere Dio e rimanere in vita. Questo esprime la trascendenza di Dio, l’infinita grandezza della Sua gloria. Ma la gloria di Dio è tutta Amore, e dunque, pur rimanendo inaccessibile, come un sole che non si può guardare, irradia la Sua grazia su ogni creatura e, in modo speciale, sugli uomini e le donne, nei quali maggiormente si rispecchia”.
L'intercessione della Madonna per la pace
“Dio – ha continuato Bergoglio – si è rivelato nel volto di un uomo, Gesù, 'nato da donna'“. Una riflessione che gli ha consentito di ritornare al fulcro della festività odierna: “L’icona della Santa Madre di Dio, che ci mostra il Figlio, Gesù Cristo, Salvatore del mondo. Lui è la Benedizione per ogni persona e per l’intera famiglia umana. Lui è sorgente di grazia, di misericordia e di pace”. Alla luce di ciò, San Paolo VI istituì la Giornata Mondiale della Pace proprio il 1 gennaio: “Oggi – ha osservato Francesco – noi celebriamo la cinquantaduesima, che ha per tema; La buona politica è al servizio della pace“. Il Papa ha invitato a non pensare “che la politica sia riservata solo ai governanti” perchè “tutti siamo responsabili della vita della 'città', del bene comune; e anche la politica è buona nella misura in cui ognuno fa la sua parte al servizio della pace”. A tal fine ha invocato l'aiuto della Santa Madre di Dio. Il Papa ha esortato i fedeli presenti a salutare Maria, ripetendo il titolo che Le è attribuito.
Il ringraziamento al Presidente e i saluti ai presenti
Francesco ha voluto ringraziare il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per gli auguri espressi ieri nel messaggio di fine anno. Il Santo Padre ha invocato su di lui la benedizione per l'alto incarico che riveste. Il Pontefice ci ha tenuto a salutare i partecipanti dell'iniziativa “Pace in tutte le terre”, la marcia organizzata ogni primo dell'anno dalla Comunità di Sant'Egidio. Gli aderenti sono partiti da largo Giovanni XXIII per confluire proprio a piazza San Pietro ad ascoltare l'Angelus. “Voglio esprimere – ha detto in conclusione Bergoglio – il mio apprezzamento e la mia vicinanza alle innumerevoli iniziative di preghiera e di impegno per la pace che in questa Giornata si svolgono in ogni parte del mondo, promosse dalle comunità ecclesiali”. “Per intercessione della Vergine Maria – ha terminato – il Signore ci conceda di essere artigiani di pace – e questo comincia nella casa e nella famiglia -ogni giorno del nuovo anno”.