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martedรฌ Marzo 11 2025

Il Papa nel Baltico tra geopolitica ed ecumenismo

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Inizia domani la visita apostolica di Papa Francesco nei Paesi Baltici che lo terrร  impegnato fino a martedรฌ 25 settembre. Il Santo Padre si recherร  nelle tre repubbliche nate nel 1991 dallo sbriciolamento dellโ€™Unione Sovietica.

Unโ€™indipendenza travagliata

Il viaggio papale cade nellโ€™anniversario dei 100 anni dallโ€™indipendenza ottenuta da Lituania, Estonia e Lettonia alla fine della Prima guerra mondiale. La vita travagliata delle tre repubbliche fu poi interrotta dallโ€™invasione sovietica nel 1940 a cui seguรฌ lโ€™occupazione nazista del 1941. Lโ€™amministrazione tedesca della regione fu stroncata dallโ€™avanzata dellโ€™Armata Rossa nel 1944. Nonostante la diffusa guerriglia che continuรฒ fino agli anni Cinquanta, i tre Paesi Baltici furono stabilmente โ€œincameratiโ€ dallโ€™Unione Sovietica. Soltanto con il crollo dellโ€™impero comunista le popolazioni settentrionali riottennero la libertร  a lungo desiderata. Proprio lโ€™indipendenza delle tre repubbliche rappresentรฒ un momento cruciale nel processo disgregativo del blocco sovietico: alle prese con il caos successivo al tentato golpe, la Repubblica socialista russa si ritrovรฒ in un primo momento a riconoscere lโ€™indipendenza autoproclamata dalla Lituania che fu poi imitata anche da Estonia e Lettonia. Il 6 settembre del 1991 persino il Consiglio di Stato dellโ€™Urss fu costretto a prendere atto del fatto compiuto.  

Il nodo geopolitico

27 anni dopo da quegli eventi, la convivenza con lโ€™ingombrante dirimpettaio russo non รจ mai stata cosรฌ problematica come in questo momento. Le tensioni sono aumentate dal 2014 in poi con il deterioramento dei rapporti tra Mosca ed i Paesi occidentali, grandi protettori delle tre repubbliche. Lettonia, Estonia e Lituania sono, insieme alla Polonia, le protagoniste dellโ€™allargamento ad Est della Nato pesantemente indigesto al Cremlino che rivive in questi anni la paura di un accerchiamento occidentale. Una sensazione incrementata dal via libera dato nel 2016 alle massicce esercitazioni militari dellโ€™Alleanza Atlantica da svolgersi proprio nellโ€™area del Baltico. La visita apostolica di Papa Francesco, dunque, arriva in un contesto geopolitico non facile in cui sembra essere ritornato prepotentemente un clima da Guerra Fredda. Sul piano della politica internazionale, la Santa Sede continua ad avere come suo principale obiettivo quello della prevenzione e della risoluzione di ogni conflitto. Lโ€™attuale Pontefice lo dimostrรฒ nel 2013 quando, di fronte alla prospettiva quasi certa di un intervento militare in Siria, lanciรฒ un appello contro lโ€™uso della violenza che contribuรฌ a far cambiare idea allโ€™allora presidente Usa, Barack Obama. La scelta di accettare lโ€™invito in un teatro โ€œcaldoโ€ come quello baltico fa venire in mente quanto detto da padre Spadaro โ€“ direttore di โ€œCiviltร  Cattolicaโ€ e collaboratore tra i piรน vicini al pontefice โ€“ sulla sua politica estera: โ€œLa proiezione geopolitica della Chiesa รจ molto chiara: il Papa vuole toccare le ferite aperte che ci sono nel mondo, e lo fa attraverso i suoi viaggi. Egli vuole essere presente nei luoghi difficili, dove le ferite sono piรน grandiโ€.

Vicini ma non uguali

Lituania, Lettonia ed Estonia sono molto spesso accomunate senza distinzioni, eppure ciascun Paese presenta peculiaritร  che lo contraddistingue dagli altri. La Lituania, storicamente influenzata dalla vicina Polonia, รจ lโ€™unico dei tre Stati in cui il cattolicesimo รจ maggioritario. Circa lโ€™80% della popolazione lituana, infatti, risulta battezzata. La fede cattolica ha indissolubilmente forgiato lโ€™identitร  nazionale ed รจ stata difesa nel corso dei secoli dai continui tentativi di estirpazione operati da imperi e regimi usurpatori. Un aspetto che verrร  ricordato nella visita apostolica quando Papa Francesco visiterร  a Vilnius il Museo delle occupazioni e lotte per la libertร . La seconda tappa del viaggio vedrร  il Santo Padre impegnato in Lettonia nella giornata di lunedรฌ. Dal programma ufficiale sembra trasparire il prevalere della dimensione ecumenica di questo appuntamento con la cerimonia nel duomo di Riga, sede della guida spirituale degli evangelici-luterani, alla presenza dei rappresentanti delle principali confessioni cristiane. In Lettonia le relazioni tra cattolici, ortodossi e protestanti sono particolarmente positive probabilmente, come sostenuto dalla direttrice del centro per lโ€™informazione della Chiesa locale in unโ€™intervista allโ€™agenzia Sir, a seguito del โ€œperiodo dellโ€™oppressione comunista, quando tutti i cristiani erano perseguitati nellโ€™Urssโ€. Questa collaborazione tra comunitร  religiose ha favorito lโ€™inserimento della menzione ai valori cristiani nel preambolo della Costituzione lettone. Il viaggio di Papa Francesco finirร  martedรฌ con lo scalo in Estonia, terra dove i cattolici sono circa seimila su una popolazione di 1,3 milioni. Lโ€™Estonia รจ il Paese che risente piรน degli altri della delicata situazione con Mosca: il 25% dei suoi abitanti, infatti, รจ di etnia russa. La maggior parte della popolazione russofona lamenta di essere discriminata dalle politiche della giovane Repubblica baltica. Lo stesso Consiglio dโ€™Europa ha rimproverato il governo di Tallinn nel 2011 esortandolo in via confidenziale a riconoscere una volta per tutte la piena cittadinanza alla minoranza russa. La visita del Papa a Tallinn si concluderร  con la messa in piazza della Libertร  nel primo pomeriggio di martedรฌ 25. Nonostante il cattolicesimo sia decisamente minoritario in questa terra, dal crollo dellโ€™Urss esercita una forte capacitร  di attrazione specialmente nelle realtร  universitarie come riferisce lโ€™amministratore apostolico, mons. Philippe Jourdan in unโ€™intervista concessa a Francesco Strazzari su SettimananewsLโ€™arrivo del Papa potrebbe costituire uno stimolo ulteriore per la crescita della forza attrattiva della Chiesa di Roma su una popolazione culturalmente protestante (con una forte presenza ortodossa legata allโ€™etnia russa) ma concretamente sempre piรน atea o agnostica.

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