La venuta della luce del mondo illumina il cammino del popolo nelle tenebre e, nel suo nome, ĆØ contenuto il messaggio indirizzato all'umanitĆ in cammino: “Dio salva”. Lo ha spiegato Papa Francesco, affacciato dalla loggia che domina Piazza San Pietro, indirizzando ai fedeli il suo messaggio di Natale: “Il Padre, Amore eterno e infinito, lo ha mandato nel mondo non per condannarlo, ma per salvarlo… Il Padre lo ha dato, con immensa misericordia. Lo ha dato per tutti. Lo ha dato per sempre. Ed Egli ĆØ nato, come piccola fiammella accesa nel buio e nel freddo della notte”. Quella stessa Parola che “ha orientato il cuore e i passi di Abramo verso la terra promessa”, continua “ad attirare coloro che si fidano delle promesse di Dio. La Parola che ha guidato gli ebrei nel cammino dalla schiavitĆ¹ alla libertĆ , e continua a chiamare gli schiavi di ogni tempo, anche di oggi, ad uscire dalle loro prigioni”.
La luce che scuote le coscienze
Una Parola “piĆ¹ luminosa del sole, incarnata in un piccolo figlio di uomo, GesĆ¹, luce del mondo”. PerchĆ© nel mondo “ci sono tenebre nei cuori umani, ma piĆ¹ grande ĆØ la luce di Cristo. Ci sono tenebre nelle relazioni personali, familiari, sociali, ma piĆ¹ grande ĆØ la luce di Cristo. Ci sono tenebre nei conflitti economici, geopolitici ed ecologici, ma piĆ¹ grande ĆØ la luce di Cristo. Cristo sia luce per i tanti bambini che patiscono la guerra e i conflitti in Medio Oriente e in vari Paesi del mondo. Sia conforto per lāamato popolo siriano che ancora non vede la fine delle ostilitĆ che hanno lacerato il Paese in questo decennio”. E possa scuotereĀ “le coscienze degli uomini di buona volontĆ . Ispiri i governanti e la comunitĆ internazionale a trovare soluzioni che garantiscano la sicurezza e la convivenza pacifica dei popoli della Regione e ponga fine alle loro sofferenze. Sia sostegno per il popolo libanese, perchĆ© possa uscire dallāattuale crisi e riscopra la sua vocazione ad essere un messaggio di libertĆ e di armoniosa coesistenza per tutti”.
Difesa e sostegno
La luce di Cristo, auspica il Santo Padre, splenda per “la Terra Santa dovāEgli ĆØ nato, Salvatore dellāuomo, e dove continua lāattesa di tanti che, pur nella fatica ma senza sfiduciarsi, aspettano giorni di pace, di sicurezza e di prosperitĆ . Sia consolazione per lāIraq, attraversato da tensioni sociali, e per lo Yemen, provato da una grave crisi umanitaria. Sia speranza il piccolo Bambino di Betlemme per tutto il Continente americano, in cui diverse Nazioni stanno attraversando una stagione di sommovimenti sociali e politici. Rinfranchi il caro popolo venezuelano, lungamente provato da tensioni politiche e sociali e non gli faccia mancare lāaiuto di cui abbisogna. Benedica gli sforzi di quanti si stanno prodigando per favorire la giustizia e la riconciliazione e si adoperano per superare le varie crisi e le tante forme di povertĆ che offendono la dignitĆ di ogni persona. Sia luce, il Redentore del mondo, per la cara Ucraina, che ambisce a soluzioni concrete per una pace duratura. Il Signore che ĆØ nato sia luce per i popoli dellāAfrica, dove perdurano situazioni sociali e politiche che spesso costringono le persone ad emigrare, privandole di una casa e di una famiglia. Sia pace per la popolazione che vive nelle regioni orientali della Repubblica Democratica del Congo, martoriata da persistenti conflitti”.
Abusi e ingiustizie
Sia conforto, la luce di Cristo, “per quanti patiscono a causa delle violenze, delle calamitĆ naturali o delle emergenze sanitarie. Sia conforto a quanti sono perseguitati a causa della loro fede religiosa, specialmente i missionari e i fedeli rapiti, e a quanti cadono vittime di attacchi da parte di gruppi estremisti, soprattutto in Burkina Faso, Mali, Niger e Nigeria. Il Figlio di Dio, disceso dal Cielo sulla terra, sia difesa e sostegno per quanti, a causa di queste ed altre ingiustizie, devono emigrare nella speranza di una vita sicura. Ć lāingiustizia che li obbliga ad attraversare deserti e mari, trasformati in cimiteri. Ć lāingiustizia che li costringe a subire abusi indicibili, schiavitĆ¹ di ogni tipo e torture in campi di detenzione disumani. Ć lāingiustizia che li respinge da luoghi dove potrebbero avere la speranza di una vita degna e fa loro trovare muri di indifferenza. LāEmmanuele sia luce per tutta lāumanitĆ ferita. Sciolga il nostro cuore spesso indurito ed egoista e ci renda strumenti del suo amore. Attraverso i nostri poveri volti, doni il suo sorriso ai bambini di tutto il mondo: a quelli abbandonati e a quelli che hanno subito violenze. Attraverso le nostre deboli braccia, vesta i poveri che non hanno di che coprirsi, dia il pane agli affamati, curi gli infermi. Per la nostra fragile compagnia, sia vicino alle persone anziane e a quelle sole, ai migranti e agli emarginati. In questo giorno di festa, doni a tutti la sua tenerezza e rischiari le tenebre di questo mondo”.