Nei giorni scorsi ĆØ arrivato l'invito diĀ Kim Jong-unĀ a Papa Francesco a visitare Pyongyang. UnĀ viaggio papale in Corea del Nord potrebbe rappresentare una tappa storica nel cammino di distensione in corso in quella regione, teatro di tensioni continue dal Dopoguerra ad oggi.
L'entusiasmo di monsignor You Heung
Su una simile eventualitĆ si espresso monsignorĀ You Heung, vescovo di Daejeon in Corea del Sud che in questi giorni si trova a Roma per partecipare al Sinodo sui giovani.Ā āSe il Papa andasse a Pyongyang – ha detto il presule asiatico – sarebbe un passo gigantesco per la pacificazione della penisola coreanaā. Il 18 ottobre Papa Francesco riceverĆ in udienza in Vaticano il presidente sudcoreano Moon Jae-in che porterĆ al Santo Padre l'invito ufficiale del suo omologo Kim Jong-un. Monsignor You Heung ha commentato: “Sarebbe bello se il Papa andasse per una visita pastorale: ci sono tanti passi da fare, anche riguardo alla libertĆ religiosaā, esprimendo anche la convinzione cheĀ āla Corea del Nord sia pronta a rinunciare alle armi nucleari e a fare un Paese nuovoā. Ad “Avvenire”, il vescovo sudcoreano ha raccontato anche la sua esperienza personale a Pyongyang: āHo avuto modo di andare in Corea del Nord quattro volte, per portare aiuti umanitari. Vedendo questa nuova era che si sta aprendo, alcuni giovani del Sud hanno paura perchĆ© pensano di diventare piĆ¹ poveri, ma la maggior parte pensa che si potranno fare molte cose insiemeā.
Il rapporto con i vescovi cinesi
Vista la vicinanza territoriale, era inevitabile, inoltre, che monsignor You Heung venisse particolarmente colpito dalla partecipazione di suoi confratelli cinesi al Sinodo:Ā āLoroĀ mi trattano come un fratello maggiore – ha rivelato il presule –Ā ci siamo scambiati i numeri, mi hanno regalato un quadro raffigurante la Madonna e la foto con il Papa che abbiamo fatto insieme dopo che gliel'ho presentatiā. Inoltre, il vescovo sudcoreano ha raccontato un ricordo personale molto significativo:Ā āUno di loro mi ha abbracciato ricordandomi di essere stato mio alunno. Anni fa fui invitato dallāAccademia cinese delle scienze sociali a parlare di cristianesimo. Giovani Paolo II mi disse;Ā āVada, vada, volesse il cielo che potessi andarci anchāioā. Dopo il viaggio, la facoltĆ teologica di Napoli dove insegnavo assegnĆ² due borse di studio a due seminaristi cinesi, e uno dei due ha studiato ecclesiologia a Napoli, parla molto bene lāitaliano, ed ĆØ proprio uno dei due vescovi al Sinodoā.
Situazione cinese
Dall'Asia perĆ² non arrivano solo voci favorevoli riguardo la situazione della libertĆ religiosa in Cina. Il Consiglio cristiano di Hong Kong,Ā un organismo che raccoglie una serie di comunitĆ protestanti, ha redatto una preghiera comune a sostegno dei cristiani che continuano, secondo il loro parere, a subire persecuzioni nel Paese del Dragone. In essa, si legge: “Siamo sconvolti dalle recenti notizie che in diversi distretti della Cina, la vita normale dei cristiani venga soppressa: croci distrutte dalle chiese, comunitĆ sbarrate, giovani sotto i 18 anni impossibilitati a prendere parte alle cerimonie religiose, credenti forzati a firmare unāabiura della loro religione“.