Il Papa: “I cristiani siano aperti alle sorprese di Dio”

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Non bisogna essere “cristiani funzionari”. Questo il messaggio rivolto da Papa Francesco ai fedeli che hanno partecipato alla messa mattutina a Casa Santa Marta in Vaticano.

Il Vangelo

Il Santo Padre ha letto e commentato la parabola del buon Samaritano, al centro del Vangelo di oggi. Il levita e il sacerdote passano oltre il ferito lasciato a terra. Il Papa li definisce “due funzionari” che “coerenti” con la loro funzione pensano “non tocca a me”  e non soccorrono l'uomo a terra. E' invece “il più peccatore, un commerciante che era in viaggio per affari” ad avere compassione e a prendersi cura di lui. Francesco ha osservato: “Non ha detto; 'Ma, io lo lascio qui, chiamate i medici che vengano. Io me ne vado, ho fatto il mio'. No. 'Si prese cura', come dicendo; 'Adesso tu sei mio, non per possessione, ma per servirti'. Questi non era un funzionario, era un uomo con cuore, un uomo con il cuore aperto”.

No ai “cristiani funzionari”

Dall'esempio del Samaritano, il Papa ha preso spunto per rivolgere un monito ai fedeli a non essere come “quelli che non sono aperti alle sorprese di Dio, quelli che sanno tanto di Dio ma non incontrano Dio. Quelli che mai entrano in stupore davanti a una testimonianza. Anzi; sono incapaci di dare testimonianza”. L'esempio da seguire, secondo il Papa, è quello dei cristiani aperti a quello che Dio ci riserva ogni giorno. “Ognuno di noi – ha concluso il Pontefice – è l’uomo lì, ferito, e il Samaritano è Gesù. E ci ha guarito le ferite. Si è fatto vicino. Si è preso cura di noi. Ha pagato per noi. E ha detto alla sua Chiesa: 'Ma se c’è bisogno di più, paga tu, che io tornerò e pagherò'. Pensare bene; in questo brano c’è tutto il Vangelo”.

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