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Il Papa denuncia: “La società incoraggia la tratta di esseri umani”

Occorre “esaminare seriamente le diverse forme di complicità con cui la società tollera e incoraggia, particolarmente a proposito della tratta a fini sessuali, lo sfruttamento di uomini, donne e bambini vulnerabili”. E' quanto afferma Papa Francesco, secondo cui la lotta alla tratta di persone, nel suo “concreto obiettivo di smantellare le reti criminali”, deve guardare ai “più vasti settori correlati“, come “l'uso responsabile di tecnologie e mezzi di comunicazione” o le “implicazioni etiche dei modelli di crescita economica che privilegiano il profitto sulle persone”.

Moderne forme di schiavitù

Ricevendo in udienza nella Sala Clementina, i membri del “Santa Marta Group“, con a capo il cardinale di Westminster Vincent Nichols, organismo internazionale contro il traffico di esseri umani lanciato nel 2014 dallo stesso Bergoglio, a conclusione della riunione svoltasi in Vaticano ieri e oggi, “dedicata quest'anno a fornire una prospettiva mondiale sulla tratta di esseri umani e sulle moderne forme di schiavitù” – ha sottolineato -, il Pontefice ha affermato che “in qualità di leader nelle forze dell'ordine, nella ricerca, nelle politiche pubbliche e nell'assistenza pastorale, voi offrite un essenziale contributo per affrontare le cause e gli effetti di questo moderno flagello, che continua a causare indicibili sofferenze umane“. “E' mia speranza che queste giornate di riflessione e di scambio di esperienze abbiano portato in più chiara luce l'interazione delle problematiche globali e locali della tratta di persone umane – ha aggiunto -. L'esperienza mostra che tali moderne forme di schiavitù sono ben più diffuse di quanto si possa immaginare, persino – a nostra vergogna e scandalo – all'interno delle più prospere tra le nostre società”.

Accanto alle vittime

“Sono fiducioso che le vostre discussioni in questi giorni aiuteranno anche a incrementare la consapevolezza della crescente necessità di aiutare le vittime di questi crimini, accompagnandole in un cammino di reintegrazione nella società e di ristabilimento della loro dignità umana”. La Chiesa, ha concluso, “è grata per ogni sforzo fatto per portare il balsamo della misericordia divina a coloro che soffrono, perché questo rappresenta anche un passo essenziale per il risanamento e il rinnovamento della società nel suo insieme”.

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