La madre di tutte le Veglie. La solenne notte illuminata dalla Resurrezione. Per i cattolici, è il momento più importante dell'anno. Alle 20.30 il Santo Padre Francesco presiede, nella Basilica Vaticana, la Veglia Pasquale nella Notte Santa. Un rito suggestivo, che inizia nell’atrio di San Pietro con la benedizione del fuoco e l'accensione del cero pasquale. Alla processione verso l’Altare, con la Basilica al buio, con l'unica luce che viene dal cero che simboleggia la luce di Cristo, e la successiva accensione delle candele e il canto dell’Exultet, fa seguito la Liturgia della Parola e la liturgia battesimale, nel corso della quale il Papa amministra i Sacramenti dell’iniziazione cristiana (Battesimo, Cresima e successivamente Eucarestia) a 8 neofiti provenienti da: Albania, Italia, Perù, Stati Uniti d’America e Nigeria.
E da quest'ultimo Paese arriva John Ogah, 31 anni, noto come il “migrante eroe“. Nello scorso mese di settembre, non ci pensò su e fermò, disarmandolo, un rapinatore armato di machete che aveva appena messo a segno un colpo in un supermercato nel popolare quartiere romano di Centocelle. Stasera sarà battezzato dal S. Padre. Il suo padrino sarà il capitano Nunzio Carbone, comandante della Compagnia di Roma Casilina, che per primo prese a cuore la sua vicenda personale. “E' straordinario. Sono molto emozionato – ha dichiarato John Ogah all'Ansa – ringrazio il pontefice che ha accolto il mio desiderio. Ho sempre avuto una grande fede e questo mi ha aiutato nella vita”. John Ogah, che dopo il suo gesto eroico ha ricevuto il permesso di soggiorno, su proposta dei carabinieri del Comando Provinciale di Roma, da qualche mese ha un impiego stabile e un tetto sotto cui dormire. Il giovane nigeriano lavora alla Croce rossa di Roma come magazziniere.
Anche il capitano Carbone non nasconde l'emozione: “Dopo avere affrontato il rapinatore – ricorda – Ogah si era dileguato perché non perfettamente in regola con i documenti. Noi lo abbiamo rintracciato e il suo gesto eroico è stato premiato. Da qualche mese ha un lavoro stabile e una casa”. Era la mattina del 26 settembre quando il migrante eroe affrontò con grande sangue freddo un romano di 37 anni, con diversi precedenti e sottoposto alla sorveglianza speciale. Lo disarmò e lo seguì fino allo scooter con cui stava per darsi alla fuga bloccando l'uomo che poi fu arrestato dai carabinieri.