Papa Francesco è atterrato ad Antananrivo, la capitale del Madagascar, un Paese che spera di attingere forza per superare la povertà e la fame che stringe in una morsa gran parte del suo popolo. Dopo l'atterraggio dell'aereo e il saluto con le autorità civili e religiose, il Pontefice ha percorso le strade anguste che dividono l'aeroporto al centro della città. Il prossimo appuntamento previsto è per domani sabato 7 settembre alle ore 9:30 con la visita al presidente nel Palazzo “Iavoloha”.
Seminatore di pace e di speranza
Il motto scelto per il viaggio di Francesco sull'isola è “Seminatore di pace e di speranza”: due doni che rappresentano una preghiera per un popolo che versa in condizioni di estrema povertà. Come ha descritto Anna Palermo su Vatican News, “nella breccia tra disincanto e scommessa, la visita del Santo Padre è percepita come provvidenziale sorgente, occasione di potenziale rinascita. La fede in Gesù Cristo è sentita come una risorsa importante e chi qui si occupa della formazione dei nuovi sacerdoti auspica 'che la presenza del Papa la radichi in profondità'”. Fra i tanti giovani, molti versano in condizioni di stenti, per cui accade che, alla fine, si diano alla criminalità.
Il saluto di Maputo
Prima di lasciare il Mozambico, Papa Francesco s'è trattenuto con le autorità civili e religiose. Come di consueto, è arrivato un fuori programma: dopo il picchetto militare, Papa Francesco ha invitato a sè il personale dell'aeroporto, assiepato a distanza per salutarlo. E così il personale, in giubbotto catarifrangente, lo ha accerchiato e il Papa ha concesso loro parole e qualche selfie. Gli ultimi a essere salutati dal Santo Padre sono stati il presidente della Repubblica, Filipe Jacinto Nyusi, e consorte.
Papa Francesco si congeda prima di partire da Maputo – Video © Vatican Media