Il padre dei Missionari d’Africa e delle Missionarie di Nostra Signora d’Africa fu il Cardinale Lavigerie, Arcivescovo di Algeri. Nel 2019 ricorre il 150esimo anniversario della nascita della Congregazione delle “suore bianche”, un anno posteriore a quella della Società dei “padri bianchi”. Per la ricorrenza, Papa Francesco ne ha ricevuto oggi in udienza in Sala Clementina i membri.
Le parole del Papa
Il Pontefice ha ringraziato i religiosi per l'impegno quotidiano: “Come membri della grande famiglia Lavigerie – h detto – siete ritornati alle vostre radici, avete guardato alla vostra storia con riconoscenza, per mettervi in grado di vivere il vostro impegno presente con una rinnovata passione per il Vangelo ed essere seminatori di speranza”. Francesco ha poi ripercorso le fasi della fondazione della Società e della Congregazione: “quando Monsignor Lavigerie, allora arcivescovo di Algeri, è stato guidato dallo Spirito a fondare la Società dei Missionari d’Africa, e poi la Congregazione delle Suore Missionarie, aveva nel cuore la passione per il Vangelo e il desiderio di annunciarlo a tutti, facendosi 'tutto a tutti'. Per questo motivo, le vostre radici sono segnate dalla missione ad extra; è nel vostro Dna”.
Evangelizzazione, no proselitismo
Nel discorso rivolto ai Missionari e alle Missionarie presenti, Francesco è ritornato su un concetto a lui caro: “Alla luce del cammino fatto fino adesso a partire dalla vostra fondazione, sapete che l’annuncio del Vangelo non è sinonimo di proselitismo; è quella dinamica che conduce a farsi prossimo degli altri per condividere il dono ricevuto, l’incontro d’amore che ha cambiato la vostra vita e vi ha portato a scegliere di consacrare la vita al Signore Gesù, Vangelo per la vita e la salvezza del mondo“. Il Papa li ha incoraggiati, poi, a “tenere lo sguardo fisso su Gesù Cristo” e ad avere “cura di coltivare il legame particolare che vi unisce al Signore, mediante l’ascolto della sua Parola, la celebrazione dei Sacramenti e il servizio ai fratelli”. Il Pontefice si è poi augurato che l'anniversario della fondazione possa essere l'occasione per diventare 'nomadi per il Vangelo', ovvero “uomini e donne che non hanno paura di andare nei deserti di questo mondo e di cercare insieme i mezzi per accompagnare i fratelli fino all’oasi che è il Signore, perché l’acqua viva del suo amore spenga ogni loro sete”.
Essere costruttori di ponti
Il Papa ha augurato ai presenti di poter diventare costruttori di ponti grazie alla forza dello Spirito Santi. Inoltre, si è auspicato che: “Là dove il Signore vi ha mandati, possiate contribuire a far crescere una cultura dell’incontro, essere al servizio di un dialogo che, nel rispetto delle differenze, sa trarre ricchezza dalle diversità degli altri”. In particolare, li ha ringraziati per “il lavoro che avete già compiuto in favore del dialogo con l’Islam, con le sorelle e i fratelli musulmani“. Infine, li ha omaggiati anche per “lo stile e la semplicità del vostro modo di vivere” con cui manifestano anche “la necessità di prendersi cura della nostra casa comune, la terra“.