Un Papa in visita in Corea del Nord? L'ipotesi sembra sempre più allontanarsi dall'utopia per prendere la forma di una realtà. Dopo l'annuncio di un imminente invito da parte di Kim Jong-un a Papa Francesco, è lo stesso Vescovo di Roma a rendersi disponibile a un viaggio nel Paese del regime tra i più autoritari al mondo.
Lo avrebbe fatto oggi, incontrando in Vaticano il presidente della Corea del Sud Moon Jae-in. “Darò incondizionatamente una risposta se arriverà un invito ufficiale e potrò andare“, sono state le parole attribuite a Papa Francesco dal portavoce della Casa Blu, l'ufficio presidenziale di Seul, che ha parlato ai giornalisti al seguito del presidente sudcoreano nel suo primo viaggio nell'Unione europea. Durante l'incontro riservato tra Francesco e Moon, quest'ultimo avrebbe chiesto se può dire al capo della Corea del Nord di inviare un delegato ufficiale per invitare il Papa. Il Pontefice avrebbe risposto che l’invito verbale trasmesso dal presidente Moon dovrebbe essere sufficiente ma che anche un invito ufficiale sarebbe bello.
Dell'invito da parte della Corea del Nord di cui è stato messaggero Moon, non ha fatto alcun riferimento il comunicato della Santa Sede uscito oggi. “Nel corso dei cordiali colloqui – riferisce il comunicato vaticano – sono state rilevate le buone relazioni bilaterali ed il positivo contributo che la Chiesa offre in ambito sociale, educativo e sanitario, così come per la promozione del dialogo e della riconciliazione tra coreani. È stato espresso vivo apprezzamento per il comune impegno nel favorire ogni utile iniziativa che consenta di superare le tensioni ancora esistenti nella Penisola coreana, per aprire una nuova stagione di pace e di sviluppo. Infine, sono state trattate alcune questioni di carattere regionale”. Il Vaticano avrebbe già espresso cautela la settimana scorsa rispetto all'invito a Pyongyang: secondo una fonte vaticana citata dall'agenzia sud-coreana Yonhap, non ci sarebbero le condizioni per una visita a causa dell'assenza di una conferenza di sacerdoti o vescovi cattolici nel Paese. “C'è, però, la possibilità che la situazione speciale nord-coreana possa essere presa in considerazione”, aveva proseguito l'interlocutore anonimo della Yonhap, “poichè Papa Francesco ha stabilmente sottolineato il dialogo e la riconciliazione per alleviare le tensioni nella penisola coreana”.