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Il Papa alla Croce Rossa: “Siete segno profetico”

La Croce Rossa svolge in tutta Italia e nel mondo un servizio insostituibile, prezioso sia per l’opera che materialmente compie, sia per lo spirito con cui la compie, che contribuisce a diffondere una mentalità nuova, più aperta, più solidale”. Lo ha detto Papa Francesco ricevendo circa 7.000 volontari della Croce Rossa Italiana, guidati dal presidente Francesco Rocca, nell'Aula Paolo VI, in un'udienza cominciata con oltre 15 minuti di ritardo sull'orario annunciato. Erano presenti anche alcuni esponenti della Mezzaluna Rossa siriana.

“La vostra azione – ha aggiunto il S. Padre – merita ancor più la gratitudine di ogni cittadino perché si attua nelle più diverse situazioni, dovendo far fronte a fatiche e pericoli di varia natura. È così nel caso dell’assistenza prestata alle vittime dei terremoti e di altre calamità naturali, che allevia la prova delle popolazioni colpite, rappresentando un segno della vicinanza di tutto il popolo italiano. Di uguale valore è l’impegno che ponete nel soccorso dei migranti durante il loro arduo percorso sul mare, e nel ricevere quanti sbarcano e sperano di essere accolti e integrati. La mano che tendete loro e che essi afferrano è un segno alto, che andrebbe tradotto così: 'Non ti aiuto solo in questo istante, per sollevarti dal mare e portarti in salvo, ma ti assicuro che ci sarò e mi prenderò a cuore la tua sorte'. Per questo, la vostra presenza a fianco degli immigrati rappresenta un segno profetico, così necessario al nostro mondo”. Poi a braccio ha aggiunto: “Il profeta, per dirlo con parole comuni, è uno che 'schiaffa' (schiaffeggia, ndr) con il suo modo di vivere, con il servizio che fa 'schiaffa', sveglia, dà schiaffi all'egoismo sociale, all'egoismo delle società, che fa risvegliare il meglio che c'è nel cuore… ma – ha aggiunto – date lo schiaffo con la parola e la testimonianza, non con la mano, eh…”. 

Il Papa ha paragonato “la missione del volontario, chiamato a chinarsi su chiunque si trovi nel bisogno e a prestargli il proprio soccorso in modo amorevole e disinteressato” alla figura del Buon Samaritano. Poi ha richiamato i “princìpi fondamentali” contenuti nello Statuto della Croce Rossa, a cominciare da “quello di 'umanità', che porta a 'prevenire e alleviare ovunque la sofferenza umana'. La 'umanità', in virtù della quale vi fate carico delle sofferenze di tante persone, è la stessa che spinge il Buon Samaritano a chinarsi sull’uomo ferito e steso a terra”. “Quanti sono – ha proseguito il Papa – anche nel nostro mondo, i bambini, gli anziani, le donne e gli uomini il cui volto non è riconosciuto come unico e irripetibile, e che rimangono invisibili perché nascosti nel cono d’ombra dell’indifferenza! Questo impedisce di vedere l’altro, di udirne il richiamo e percepirne le sofferenze. La cultura dello scarto, tanto attuale oggi, è una cultura anonima, senza legami e senza volti. Essa si prende cura solo di alcuni, escludendo tanti altri. Affermare il principio di umanità significa allora farsi promotori di una mentalità radicata nel valore di ogni essere umano, e di una prassi che metta al centro della vita sociale non gli interessi economici, ma la cura delle persone“. E ancora a braccio ha aggiunto: “Non i soldi al centro, no… le persone!”.

Poi il Pontefice ha fatto riferimento all'”imparzialità, che porta a non basare la propria azione su 'alcuna distinzione di nazionalità, razza, credo religioso, classe o opinione politica'. Essa ha come sua conseguenza la 'neutralità' – il terzo principio – per cui il Movimento non si schiera con alcuna delle parti nei conflitti e nelle controversie politiche, razziali o religiose. Questo criterio di azione contrasta la tendenza, oggi purtroppo così diffusa, a distinguere chi meriti attenzione e soccorso da chi, al contrario, non ne sia degno. Ma voi – ha proseguito fuori testo – avete una politica, e questa è la vostra politica… e qual è il vostro partito? lo ha detto il vostro presidente: è quello dei più bisognosi, di quelli che hanno più bisgno”.

Anche in questo caso Francesco ha fatto riferimeno al Samaritano che “agisce con imparzialità: non interroga l’uomo steso a terra, prima di aiutarlo, per sapere quali siano la sua provenienza e la sua fede, o per capire se sia stato colpito a torto o a ragione”. Il Samaritano paga di persona: “Come a me piace dire – ha detto ancora a braccio il Papa – se il diavolo entra dalle tasche, le virtu escono dalle tasche: paga per aiutare l'altro”.

“La Croce Rossa Italiana – ha continuato il Papa – condivide i principi di umanità, imparzialità e neutralità con il Movimento Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa che, raccogliendo ben 190 movimenti nazionali, costituisce una rete internazionale necessaria a coordinare e 'globalizzare' i soccorsi, per far sì che promuovano 'la comprensione reciproca, l’amicizia, la cooperazione e la pace duratura tra i popoli'. Queste parole siano sempre il senso della vostra missione: la costruzione di una reciproca comprensione tra le persone e i popoli, e la nascita di una pace duratura, che può fondarsi solo su uno stile di cooperazione, da incentivare in ogni ambito umano e sociale, e su sentimenti di amicizia. Chi infatti guarda gli altri con gli occhiali dell’amicizia, e non con le lenti della competizione o del conflitto, si fa costruttore di un mondo più vivibile e umano”.

Qundi ancora a braccio il Papa ha concluso: “Non vorrei finire senza un pensiero a colore di voi che nell'esercizio della missione di aiuto hanno perso la vita… scusatemi, non l'hanno persa, no, l'hanno donata, sono i vostri martiri! E Gesù ci dice che non c'è più amore che dare la vita per gli altri. Voi avete questi tra voi, vi ispirino, vi aiutino, vi proteggano dal Cielo”.

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