Il mondo, la Chiesa hanno bisogno di giovani coraggiosi, che non si spaventino di fronte alle difficoltà, che affrontino le prove, tengano gli occhi e il cuore bene aperti sulla realtà, perché nessuno venga rifiutato, sia vittima di ingiustizie, di violenze, venga privato della dignità di persona umana”. Sono le parole che Papa Francescorivolge ai giovani canadesi riuniti al Canadian National Youth Forum, tramite un videomessaggio diffuso all’1:30 di notte (ora di Roma). Nel video, il Pontefice esorta i giovani a lasciarsi “raggiungere da Cristo“, affinché siano “costruttori di ponti”.
“Cari giovani amici canadesi!
Sono contento di stare un po’ con voi, partecipando al vostro dialogo che vi vede protagonisti dall’Atlantico al Pacifico. Sono le meraviglie della tecnologia che, se sfruttate positivamente, offrono occasione di incontro e di scambio impensabile fino a poco tempo fa.
Questo ci conferma che quando le persone lavorano insieme cercando il bene gli uni degli altri, il mondo si rivela in tutta la sua bellezza. Allora vi chiedo di non lasciarlo rovinare da chi pensa solo a sfruttarlo e a distruggerlo, senza scrupoli. Vi invito a inondare i luoghi in cui vivete con la gioia e l’entusiasmo tipici della vostra età, a irrigare il mondo e la storia con la gioia che viene dal Vangelo, dall’aver incontrato una Persona: Gesù, che vi ha affascinato e vi ha attirato a stare con Lui.
Non lasciatevi rubare la vostra giovinezza. Non permettete a nessuno di frenare e oscurare la luce che Cristo mette nel volto e nel cuore. Siate tessitori di relazioni improntate alla fiducia, alla condivisione, all’apertura fino ai confini del mondo. Non innalzate muri di divisione, non innalzate muri di divisione! Costruite ponti, come questo straordinario che state idealmente attraversando e che mette in comunicazione le sponde di due oceani. State vivendo un momento di intensa preparazione al prossimo Sinodo – il Sinodo dei Vescovi – che vi riguarda in modo particolare, come coinvolge la comunità cristiana. Infatti, il tema è: “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”.
«Desidero anche ricordarvi le parole di Gesù, quelle che disse un giorno ai discepoli che gli chiedevano: “Rabbi, dove dimori?”. E Gesù rispose: “Venite e vedrete” (Gv 1,38-39). Anche a voi Gesù rivolge il suo sguardo e vi invita ad andare presso di Lui. Carissimi giovani, avete incontrato questo sguardo? Avete udito questa voce? Avete sentito quell’impulso a mettervi in cammino? Sono sicuro che, sebbene il frastuono e lo stordimento sembrino regnare del mondo, questa chiamata continua a risuonare nel vostro animo per aprirlo alla gioia piena. Ciò sarà possibile nella misura in cui anche attraverso l’accompagnamento di guide esperte saprete intraprendere un itinerario di discernimento per scoprire il progetto di Dio sulla vostra vita, sulla tua, la tua, la tua…, sulla vita di ognuno di voi. Pure quando il vostro cammino è segnato dalla precarietà e dalla caduta, Dio, ricco di misericordia, tende la sua mano per rialzarvi».
Queste parole, le scrivevo nella lettera che ho inviato a tutti i giovani del mondo il 13 gennaio di quest’anno, proprio per presentare il tema del Sinodo. Il mondo, la Chiesa hanno bisogno di giovani coraggiosi, che non si spaventino di fronte alle difficoltà, che affrontino le prove, tengano gli occhi e il cuore bene aperti sulla realtà, perché nessuno venga rifiutato, sia vittima di ingiustizie, di violenze, venga privato della dignità di persona umana.
Sono certo che il vostro cuore giovane non rimarrà chiuso al grido di aiuto di tanti vostri coetanei che cercano libertà, lavoro, studio, possibilità di dare un senso alla propria vita. Conto sulla vostra disponibilità, sul vostro impegno, sulla vostra capacità di affrontare sfide importanti e di osare il futuro, per compiere passi decisivi sulla via del cambiamento
Giovani, lasciatevi raggiungere da Cristo. Lasciate che vi parli, vi abbracci, vi consoli, guarisca le vostre ferite, dissolva i vostri dubbi e paure e sarete pronti per l’affascinante avventura della vita, dono prezioso e impagabile che Dio pone ogni giorno nelle vostre mani. Andate incontro a Gesù, state con Lui nella preghiera, affidatevi a Lui, consegnate tutta la vostra esistenza al suo amore misericordioso e alla vostra fede, e questa vostra fede sarà testimonianza luminosa di generosità e gioia di seguirlo, ovunque vi condurrà.
Cari giovani del Canada, vi auguro di vivere un incontro come quello dei primi discepoli, perché si spalanchi davanti a voi la bellezza di una vita realizzata nel seguire il Signore. Per questo «vi affido a Maria di Nazareth, una giovane come voi, a cui Dio ha rivolto il suo sguardo amorevole, perché vi prenda per mano. Lasciatevi prendere per mano da Maria, e vi guidi alla gioia di un “Eccomi” pieno e generoso» (Lettera ai giovani, 13 gennaio 2017). Gesù ti guarda e aspetta da te un “Eccomi”.
Vi benedico, vi abbraccio e vi saluto con affetto mentre vi chiedo, per favore, di pregare per me, perché io sia un fedele collaboratore delle vostra gioia (cfr 2 Cor 1,24). Grazie”.