“In questi tempi travagliati è essenziale ricordare che la pace è un dono che gli uomini non devono mai smettere di chiedere a Dio”. Sono le parole di Papa Francesco, rivolte ai partecipanti del 59.mo Pellegrinaggio Militare Internazionale dei Cappellani militari cattolici, che si svolgerà dal 19 al 21 maggio a Lourdes, in Francia. Il tema dell’evento di quest’anno è “Dona a noi la pace”. 12 mila i militari presenti, provenienti da 40 nazioni.
Nel Messaggio, a firma del cardinale Segretario di Stato, monsignor Pietro Parolin, il Pontefice ringrazia tutti coloro che si adoperano per “il ripristino o il mantenimento della pace nel mondo”. Invitando a pregare per la riconciliazione, ricorda poi “che Dio risponde sempre a questa preghiera dei suoi figli” e “risponde concretamente, suscitando artigiani di pace, di fraternità, di solidarietà”. Di qui, l’esortazione del Pontefice ai militari affinché guardino a Cristo per vincere “il male e l’odio” ed essere “veri testimoni della verità”. Infine, il Papa esprime vicinanza e sostegno a tutti coloro che sono sotto le armi, “specialmente in condizioni di pericolo” ed affida tutti alla protezione della Madonna di Lourdes.
Anche nei giorni scorsi, il tema della pace è stato al centro degli interventi di Bergoglio. Di ritorno da Fatima, nella conferenza stampa con i giornalisti, Papa Francesco ha parlato del Santuario della Cova de Iria affermando: “Certamente Fatima porta con se un messaggio di pace, rivolto all’umanità attraverso tre grandi comunicatori, che avevano meno di 13 anni. E la canonizzazione di Giacinta e Francesco è stata per me una grande felicità, una speranza di pace per tutti”.
Anche al Regina Coeli di domenica 14 maggio, nel ricordare il suo pellegrinaggio in Portogallo, ha sottolineato: “Oggi c’è tanto bisogno di preghiera e di penitenza” per mettere fine alle guerre, soprattutto in Medio Oriente, dove le minoranze “subiscono tragiche violenze e discriminazioni”. A Fatima, la preghiera “scorre da cento anni come un fiume, per implorare la protezione materna di Maria sul mondo interno”. L’esempio di Francesco e Giacinta, che a quel tempo pregavano per la fine della Prima Guerra Mondiale, è valido tutt’ora: “Anche oggi c’è tanto bisogno di preghiera e di penitenza per implorare la grazia della conversione, per implorare la fine di tante guerre che sono dappertutto nel mondo e che si allargano di più, come pure la fine degli assurdi conflitti grandi e famigliari, piccoli, e delle violenze che sfigurano il volto dell’umanità”.
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