Papa Francesco ha celebrato la Messa nella parrocchia del SS. Sacramento a Tor de' Schiavi. Nel corso della celebrazione, il S. Padre ha conferito il sacramento della cresima a Maya, una ragazza di 12 anni affetta da malattia mitocondriale, e a sua madre. Quest'ultima ha raccontato la sua storia ai microfoni di Nicola Ferrante di Tg2000: “Mia figlia non parla e non riesce ad esprimersi ma ci ha dimostrato nel tempo un attaccamento alla vita formidabile. PiĆ¹ volte i medici ci hanno detto che era arrivata la fine di Maya ma lei sistematicamente dopo qualche giorno si svegliava e riprendeva vita” ha raccontato Paola Desideri.
La voglia di vivere di Maya
“Maya ā ha proseguito – ĆØ affetta da una sindrome genetica molto rara che fa parte del gruppo delle malattieĀ mitocondriali. Maya fa fatica a compiere tutte quelle azioni minime che servono alla sopravvivenza. Siamo stati ricoverati al Bambino GesĆ¹ e da lƬ hanno iniziato una serie dāindagini. E nellāarco di pochi giorni sono riusciti a dare un nome a questa malattia. Cercando su internet abbiamo approfondito di quale malattia si trattasse e abbiamo visto che Maya non avrebbe avuto alcun tipo di possibilitĆ di farcela. Ma quando sembrava che fosse arrivata la fine improvvisamente Maya tirĆ² fuori un attaccamento alla vita incredibile“. Paola per un periodo si era allontana dalla Chiesa ma non dalla fede e allāarrivo di don Maurizio Mirilli come parroco della parrocchia Santissimo Sacramento “mi sono riavvicinata alla Chiesa. Per cui quando ho saputo dellāarrivo del Papa ho chiesto di poter ricevere la Cresima per me e Maya. Ho incontrato il Papa qualche anno faĀ ā ha detto ancoraĀ Paola – ha sempre dimostrato una grande sensibilitĆ nei confronti di questi bambini che considera preziosissimi. Da lui mi sono sentita accolta e amata in quei pochi minuti di colloquio. Questa attenzione lāha dimostrata anche nei casi di Charlie e Alfie mettendo a disposizione tutto quello che poteva. Credo che abbia fatto piĆ¹ di chiunque altro. E con il cuore e lo spirito ĆØ stato vicino a questa famiglia in un modo incredibile. Ha fatto veramente lāimpossibile”.
Il regalo per Francesco
“Ho preparato un regalo al Papa ā ha rivelato la mamma di Maya – Tra le tante mie passioni cāĆØ quella della lavorazione delle pietre dure. Ho pensato cosƬ di fare un rosario da regalare a Francesco. Allāinizio volevo costruirlo con una corona adeguata ad un Pontefice. Ma poi mi sono detta che Francesco non ĆØ un Papa uguale agli altri e lāho fatto con pietre di scarto. Ho pensato che questo poteva essere un piccolo simbolo di come le cose apparentemente senza valore, messe insieme e nel modo giusto potessero dare origine ad un oggetto di valore”.
L'omelia
Commentando il Vangelo di Giovanni, il Papa ha invitato tutti a seguire il consiglio di GesĆ¹: “Non andate fuori del mio amore. Ognuno se lo puĆ² domandare: esco fuori cercando altri divertimenti, altre condotte di vita? GesĆ¹ ĆØ venuto a servirci. Servire gli altri, essere al servizio degli altri. Cos'ĆØ l'amore? Quello dei telefilm? – si ĆØ chiesto Francesco – No, l'amore ĆØ un'altra cosa. E' farsi carico degli altri, non ĆØ suonare violini, dove tutto ĆØ romantico… l'amore ĆØ lavoro. Quante di voi mamme – ha detto – quando i vostri figli erano piccoli, come li amavate? Piangevano, dovevate allattarli, cambiarli e questo e quello… Lavoro. L'amore si fa vedere nelle opere”. Il Papa ha poi parlato del centro di accoglienza: “Lo chiamano Casa della gioia ma potrebbe chiamarsi Casa dell'amore. Lavoro per gli altri. CosƬ l'amore ha piĆ¹ spessore, ĆØ piĆ¹ forte. Amore nelle opere, non a parole. Io amo. Ma cosa faccio?”. E ha suggerito di imparare da GesĆ¹, prima di rinnovare il suo monito contro il chiacchiericcio: “Sparlare della gente non ĆØ amore. La lingua ĆØ la pietra di paragone dell'amore, il termometro dell'amore. Se questa parrocchia – ha concluso – riuscisse a non parlare mai male di nessuno, sarebbe canonizzabile!”.
Ā